domenica, dicembre 30, 2007

Blog Dormiente


Sono confuso,non motivato anzi demotivato.In realtà tutto questo caotico blaterare belante dei "nostri?"politici,tutto questo mondo,queste civiltà frantumate mi hanno proprio rotto:FERMATE IL MONDO VOGLIO SCENDERE?Il timoniere mi avverte che non ci sono fermate,fino alla fine del tragitto.Peccato,avrei gradito un minimo di pace,di tranquilla socializzazione,invece,un CAZZO!Non è che per caso sia io l'asociale,anarchico,comunista extra parlamentare a vita,nichilista per mancanza,anche minima,di prospettive che non siano le attuali a voler romper/mi/e i coglioni per puro snobbismo individualista?Può anche essere,ma non è che poi mi freghi più di tanto.Una volta si diceva:è "il riflusso"ci si ripiega sul privato,bene vorrà dire che mi stò "ripiegando"ma questa volta starò più attento ad appogiare bene il culo ad un muro.

Un'abbraccio a tutti quelli che mi mancano.

mercoledì, dicembre 12, 2007

12/12/1969 ore 16,37 Piazza Fontana


La strage di Piazza Fontana fu conseguenza di un grave attentato terroristico avvenuto il 12 dicembre 1969 nel centro di
Milano, quando, alle 16:37[1], una bomba esplose nella sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura in piazza Fontana,
provocando la morte di diciassette persone ed il ferimento di altre ottantotto. Per la sua gravità e rilevanza politica, tale
strage ha assunto un rilievo storico primario.
Una seconda bomba fu rinvenuta nella sede milanese della Banca Commerciale Italiana, fortunatamente inesplosa, furono fatti i
rilievi previsti, e successivamente fu fatta brillare, secondo direttive superiori e prassi normali nei casi in cui non sia
possibile individuare il meccanismo di accensione, dato l'elevato rischio di morte per il personale non fu tentato di
disinnescarla.[2] , Furono salvate così le vite degli agenti ma distrutti in tal modo elementi probatori di notevole
importanza per risalire all'origine dell'esplosivo e a chi avesse preparato gli ordigni. Una terza bomba esplose a Roma alle
16:55 dello stesso giorno nel passaggio sotterraneo che collegava l'entrata di via Veneto con quella di via di San Basilio
della Banca Nazionale del Lavoro, facendo tredici feriti. Altre due bombe esplosero a Roma tra le 17:20 e le 17:30, una
davanti all'Altare della Patria e l'altra all'ingresso del museo del Risorgimento, in piazza Venezia, facendo quattro feriti.
Si contarono dunque cinque attentati terroristici nel pomeriggio dello stesso giorno, concentrati, tra il primo e l'ultimo,
in un lasso di tempo di soli 53 minuti, a colpire contemporaneamente le due maggiori città d'Italia, Roma e Milano.
http://it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_Piazza_Fontana

sabato, dicembre 01, 2007

Noi Conservatori


Eh si perchè i conservatori oggi siamo noi,comunisti imperfetti,siamo noi che vorremmo quelle cose strane che sono maggiore ugualianza,condivisione delle ricchezze della terra,un mondo che in qualche modo permetta a TUTTI gli esseri umani di poter vivere degnamente:lavoro,casa,istruzione,sanità mi pare che siano diritti universalmente riconoscibili a tutti gli uomini in egual misura.Blasfemia quello che dico, di questo siamo tacciati per tali orribili desideri.Il mercato è l'unica vera verità,l'unica molla che manda avanti il pianeta,produrre,consumare e crepare.La vera catena di trasmissione del mondo è diventata,oggi più di ieri,lo sviluppo economico assolutamente scollegato dallo sviluppo sociale.Le novità del nostro tempo sono personaggi come bush ,berlusconi ed affinini che non sono certo meglio di certi personaggi di avanspettacolo ma certamente molto ma molto più pericolosi.Evito appositamente di parlare di religioni perchè mi pare che l'orrore che le pervade,tutte,sia evidente anche ai più mentalmente deboli .Che altro dire che le novità berlusconiane /partitesche/popolari/italiane con antitesi Partito/democratiche non mi sembra che spostino di un millimetro il teatrino politchese italiano,l'unica novità sarebbe,in qualunque forma,una Sinistra unita ma dei sogni ne parleremo un altra volta.

martedì, ottobre 30, 2007

Comissione parlamentare d'inchiesta sul G8,che è?

Quando è stato firmato il programma dell'Unione mastella e di pietro dov'erano?A cena con berlusconi evidentemente e assieme a dini?No perchè mi sembra ormai chiaro che le serpi in seno al governo non siano nella sinstra"radicale"ma in questi tristi personaggi evidentemente alleati di qualcun'altro non certo di questo governo.Riporto un passaggio tratto dal programma dell'unione inserito sotto il titolo"strategia per la sicurezza".Ringrazio Roberto Renzetti per avercelo ricordato sul suo sito:
"La politica del centrodestra al riguardo si è mostrata del tutto indifferente: a vuoti annunci si sono affiancate misure che contrastano con il rispetto della legalità, l'inerzia rispetto alla criminalità economica, un abbassamento della guardia nel contrasto alla criminalità organizzata, l'utilizzo delle forze di polizia per operazioni repressive del tutto ingiustificate; basti pensare ai fatti di Genova, per i quali ancora oggi non sono state chiarite le responsabilità politica e istituzionale (al di là degli aspetti giudiziari) e sui quali l'Unione propone, per la prossima legislatura, l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta".
Non faccio commenti,spero solo che quello che ancora rimane della Sinistra riesca in qualche modo a creare un'unico fronte contro questo schifo!

domenica, ottobre 28, 2007

Libera nos Domine


Da morte nera e secca, da morte innaturale da morte prematura, da morte industriale per mano poliziotta, di pazzo o generale diossina o colorante, da incidente stradale dalle palle vaganti d'ogni tipo e ideale da tutti questi insieme, e da ogni altro male libera, libera, libera,libera nos, Domine.
Da tutti gli imbecilli d'ogni razza e colore dai sacri sanfedisti e da quel loro odoreDai pazzi giacobini e dal loro bruciore da visionari e martiri dell'odio e del terroreDa chi ti paradisa dicendo "è per amore"dai manichei che ti urlano "o con noi o traditore"libera, libera, libera,libera nos, Domine
Dai poveri di spirito e dagli intolleranti da falsi intellettuali giornalisti ignoranti Da eroi, navigatori, profeti, vati, santi dai sicuri di sè presuntuosi e arroganti Dal cinismo di molti dalle voglie di tanti dall'egoismo sdrucciolo che abbiamo tutti quanti libera, libera, libera,libera nos, Domine
Da te, dalle tue immagini e dalla tua paura dai preti di ogni credo da ogni loro impostura Da inferni e paradisi da una vita futura da utopie per lenire questa morte sicura Da crociati e crociate da ogni sacra scrittura da fedeli invasati di ogni tipo e natura libera, libera, libera,libera nos, Domine libera, libera, libera,libera nos, Domine

sabato, ottobre 27, 2007

Liberate Genova

Liberate Genova
Facciamo appello a tutti e tutte
coloro che erano a Genova il 19, 20,
21 luglio 2001. Ci rivolgiamo a tutti
quelli che oggi lottano contro le
guerre e la precarietà, contro la
devastazione del territorio e dei
beni comuni. A chi si batte
nell'università, sui posti di lavoro
e nei quartieri contro lo
sfruttamento. A chi combatte
l'abberrazione dei centri di denzione
per migranti. A chi non ha mai
rinunciato a sognare un mondo
diverso. I pm Canepa e Canciani hanno
richiesto 224 anni di carcere per i
25 manifestanti la cui unica colpa è
quella di essere stati a Genova a
contestare il G8 in quei giorni.
Questa richiesta getta la maschera su
che tipo di giustizia si vorrebbe
imporre. Quella che assolve sempre il
potere per i suoi crimini, e colpisce
con la violenza, con l'omicidio come
nel caso di Carlo Giuliani, con il
carcere chi osa disobbedire e
ribellarsi. Questa vergognosa
richiesta è semplicemente
inaccettabile.
L'obiettivo vero di questo processo è
riscrivere la storia, stravolgendola,
perché essa mette in difficoltà il
potere. Ci parla, la nostra storia,
di coraggio nello sfidare tutti
insieme i potenti del G8 che decidono
guerre e massacri. Ci parla di
disobbedienza alle leggi ingiuste, ai
divieti a esprimere il dissenso, come
quando Genova fu trasformata in una
enorme zona militarizzata e sottratta
alla democrazia. Ci parla, la storia
che questi pm vorrebbereo seppellire
con due secoli di carcere a chi
manifestava, delle torture a
Bolzaneto, delle cariche e dei
pestaggi nelle strade, del massacro
della Diaz compiti dalle forze
dell'ordine. Dell'unico capo della
polizia, che comandava tutte le
operazioni di Genova promosso
direttamente a membro di governo. Ci
rivolgiamo a tutti perché il vero
obiettivo di questo processo è quello
di colpire i movimenti di oggi e
quelli di domani. Noi, primi firmatari dell'appello
«Quelli di via Tolemaide», proponiamo
a tutti, di tornare a Genova il
prossimo 17 novembre, per ribadire
insieme che la verità non si
cancella, né con la violenza, né con
il carcere. Per gridare insieme che
vogliamo la libertà di coloro che
stanno pagando per una colpa che
tutti abbiamo, quella di esserci
ribellati all'ingiustizia. Chiediamo
a tutti di mobilitarsi, di riempire
quelle strade che il potere teme così
tanto da ricorrere al terrore per
tentare di tenerle vuote e mute.
Chiediamo anche a quelli che allora
non c'erano di venire, perché il
futuro è ciò che ci costruiamo ora. A
chi era a Genova e ora siede in
cariche istituzionali o di partito,
chiediamo di farsi garante
pubblicamente perché siano garantiti
i treni per chi vuole manifestare, e
le stazioni non siano militarizzate.
Invitiamo tutti alla grande
manifestazione che ribadirà che
disobbedire è giusto di fronte a un
mondo come questo, che il diritto a
resistere esercitato a Genova è stato
sacrosanto e naturale, che tutti gli
imputati devono essere liberati dalla
spada di damocle dei processi
politici condotti contro i movimenti.Partiremo alle ore 15.00 sabato 17
novembre dalla Comunità di San
Benedetto al Porto, Marina di Genova,
per giungere in Piazza De Ferrari, il
luogo dove il G8 ha tenuto il suo
vertice insaguinato di allora.Don Andrea Gallo (Fondatore Comunità
San Benedetto al Porto-Genova),
Valeria Cavagnetto (Genova), Vladia
Grillino (Genova), Milena Zappon
(Genova), Domenico Chionetti
(Genova), Simone Savona (Genova),
Luciano Bregoli (Genova), Luca Oddone
(Genova), Paolo Languasco (Genova),
Matteo Jade (Genova), Luca Daminelli
(Genova), Maurizio Campaga (Genova),
Luca Casarini (Marghera - imputato a
Cosenza), Tommaso Cacciari (Venezia),
Michele Valentini (Marghera), Max
Gallo (Padova), Vilma Mazza (Padova),
Duccio Bonechi (Padova-imputato a
Genova), Federico Da Re (
Padova-imputato a Genova), Cristian
Massimo (Monfalcone), Donatello Baldo
(Trento), Domenico Mucignat
(Bologna), Gianmarco De Pieri
(Bologna), Manila Ricci (Rimini),
Daniele Codelupi (Reggio Emilia),
Claudio Sanita (Alessandria).
Da:http://www.fisicamente.net/portale/modules/news/

mercoledì, ottobre 17, 2007

Qualcuno era comunista


Qualcuno era comunista?No penso che abbiamo capito male,non si erano spiegati bene,li avevamo fraintesi......loro erano altro,guardavano avanti:siamo noi che ci siamo sbagliati.


Qualcuno era comunista perché era nato in Emilia. Qualcuno era comunista perché il nonno, lo zio, il papà. ... la mamma no.
Qualcuno era comunista perché vedeva la Russia come una promessa, la Cina come una poesia, il comunismo come il paradiso terrestre.
Qualcuno era comunista perché si sentiva solo.
Qualcuno era comunista perché aveva avuto una educazione troppo cattolica.
Qualcuno era comunista perché il cinema lo esigeva, il teatro lo esigeva, la pittura lo esigeva, la letteratura anche... lo esigevano tutti.
Qualcuno era comunista perché glielo avevano detto.
Qualcuno era comunista perché non gli avevano detto tutto.
Qualcuno era comunista perché prima… prima…prima… era fascista.
Qualcuno era comunista perché aveva capito che la Russia andava piano, ma lontano.
Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona.
Qualcuno era comunista perché Andreotti non era una brava persona.
Qualcuno era comunista perché era ricco ma amava il popolo.
Qualcuno era comunista perché beveva il vino e si commuoveva alle feste popolari.
Qualcuno era comunista perché era così ateo che aveva bisogno di un altro Dio.
Qualcuno era comunista perché era talmente affascinato dagli operai che voleva essere uno di loro.
Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di fare l’operaio.
Qualcuno era comunista perché voleva l’aumento di stipendio.
Qualcuno era comunista perché la rivoluzione oggi no, domani forse, ma dopodomani sicuramente.
Qualcuno era comunista perché la borghesia, il proletariato, la lotta di classe...
Qualcuno era comunista per fare rabbia a suo padre.
Qualcuno era comunista perché guardava solo RAI TRE.
Qualcuno era comunista per moda, qualcuno per principio, qualcuno per frustrazione.
Qualcuno era comunista perché voleva statalizzare tutto.
Qualcuno era comunista perché non conosceva gli impiegati statali, parastatali e affini.
Qualcuno era comunista perché aveva scambiato il materialismo dialettico per il Vangelo secondo Lenin.
Qualcuno era comunista perché era convinto di avere dietro di sé la classe operaia.
Qualcuno era comunista perché era più comunista degli altri.
Qualcuno era comunista perché c’era il grande partito comunista.
Qualcuno era comunista malgrado ci fosse il grande partito comunista.
Qualcuno era comunista perché non c’era niente di meglio.
Qualcuno era comunista perché abbiamo avuto il peggior partito socialista d’Europa.
Qualcuno era comunista perché lo Stato peggio che da noi, solo in Uganda.
Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di quarant’anni di governi democristiani incapaci e mafiosi.
Qualcuno era comunista perché Piazza Fontana, Brescia, la stazione di Bologna, l’Italicus, Ustica eccetera, eccetera, eccetera...
Qualcuno era comunista perché chi era contro era comunista.
Qualcuno era comunista perché non sopportava più quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia.
Qualcuno credeva di essere comunista, e forse era qualcos’altro.
Qualcuno era comunista perché sognava una libertà diversa da quella americana.
Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.
Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo. Perché sentiva la necessità di una morale diversa. Perché forse era solo una forza, un volo, un sogno; era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita.
Sì, qualcuno era comunista perché, con accanto questo slancio, ognuno era come... più di sé stesso. Era come... due persone in una. Da una parte la personale fatica quotidiana e dall’altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo per cambiare veramente la vita.
No. Niente rimpianti. Forse anche allora molti avevano aperto le ali senza essere capaci di volare... come dei gabbiani ipotetici.
E ora? Anche ora ci si sente come in due. Da una parte l’uomo inserito che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana
e dall’altra il gabbiano senza più neanche l’intenzione del volo perché ormai il sogno si è rattrappito.
Due miserie in un corpo solo.


di Giorgio Gaber e Sandro Luporini

martedì, ottobre 16, 2007

ZOMBIE DI TUTTO IL MONDO UNITEVI


Oggi,mentre lavoravo,mi è venuta in mente una vecchia canzone di Gianfranco Manfredi e,non so perchè ne se ci sia attinenza,l'ho collegato all'oggi,fate un po' voi



ZOMBIE DI TUTTO IL MONDO UNITEVI
E attraverso i muri / attraverso le porte / passano i fantasmi / delle
persone morte / passa il desiderio / di zombie proletari / che solo nei
silenzio / sanno illudersi uguali / passa un sogno perduto / di
ricomposizione / ma come ricomporre / un bacio un'emozione / passa un
sogno suicida / che dice che ha sparato / a un cuore che non c'è / al
cuore dello Stato / passa un sogno che canta / l'ultima ideologia / io
voglio la sua testa / la testa di Maria / Maria che non esiste / che e'
solo una canzone / Maria che non è bella / neanche come nome.
E attraverso il rifiuto / attraverso i rifiuti / abbiam trovato asilo / su
mondi separati / e per comunicarci / il menu di domani / possiamo
solamente / far segni con le mani / e fare le boccacce / d'un linguaggio
inventato / che non emette suoni / emette solo fiato / con un po' di paura
/ che un intellettuale / capisca anche il silenzio / e lo voglia svelare /
e ci tolga la voglia / di non capire niente / vivendo come corpo / anche
la nostra mente / sapendo che comprendere / vuole dire abbracciare / ma se
l'abbraccio è morsa / vuol dire strangolare / sapendo che la morte / non è
così lontana / siamo noi che l'amiamo / non è lei che ci chiama / perché
siamo i fantasmi / del fantasma d'Europa / che di carne e di sangue / ne
ha conservata poca / e dice con sospiro / come un basso profondo / unitevi
di nuovo / zombie di tutto il mondo.
Da tutte le paludi / da tutte le galere / lasciando le famiglie /
lasciando le bandiere / che vogliono bendare / questi corpi straziati /
noi non li nascondiamo / questi corpi spezzati / ci si vede attraverso /
ci si vede lontano / trasparenza assoluta / che si tocca con mano /
trasparenza che dice / che oltre questa storia / ce n'è una più bella / e
non è la memoria / e non è nostalgia / che i ritratti conserva / di noi
quando da piccoli / avevamo la barba / è la storia segreta / la storia
parallela / là dove il nostro inverno / diventa primavera.


La potete scaricare da questo indirizzo:http://www.filefactory.com/file/626e57/

lunedì, ottobre 08, 2007

Canzone per il Che


Canzone per il Che
Biondini - Guccinida Ritratti [2004]
Un popolo può liberare se stesso dalle sue gabbie d'animali
elettrodomestici, ma all’avanguardia d’America dobbiamo fare dei sacrifici verso il cammino lento della piena
libertà...
E se il rivoluzionario non trova altro riposo che la morte, che rinunci al riposo e sopravviva... Niente o nessuno lo trattenga, anche per il momento d'un bacio o per qualche calore di pelle o
prebenda...
I problemi di coscienza interessano
tanto quanto la piena perfezione di un
risultato, lottiamo contro la miseria, ma allo stesso tempo contro la
sopraffazione...
Lasciate che lo dica ma il rivoluzionario quando è vero è
guidato da un grande sentimento
d’amore, ha dei figli che non riescono a
chiamarlo, mogli che fan parte di quel
sacrificio, suoi amici sono “compañeros de la
revolucion”...
Addio vecchi, oggi è il giorno
conclusivo, non lo cerco, ma è già tutto nel mio
calcolo. Addio Fidel, oggi è l’atto
conclusivo, sotto il mio cielo, nella gran patria
di Bolìvar la luna de Higueras è la luna de
Playa Giron.
Sono un rivoluzionario cubano,sono un rivoluzionario d’America...
"Signor Colonnello, sono Ernesto, il
“Che” Guevara: Mi spari, tanto sarò utile da morto
come da vivo..."

mercoledì, ottobre 03, 2007

BALLATA DELLA CITTÀ TRISTE


Nelle vie ferme della città triste non si odono risate,non si resiste più.Nelle vie oscure regna la paura,senza fine sono i giorni della vita in segreto.
Entro le sue mura è finita la speranza:ricorda il futuro solo il pianto dei bimbi.Entro le porte con artigli brutali i padroni tengono iene e sciacalli.
E chi può passare per le vie buie senza aver paura di soffrire mille torture?Chi può passare per le vie infestate senza aver più paura di ferri e catene?
Nelle vie zitte una sola canzone:gli scarponi chiodati dal rimbombo marziale.Partono per la guerra a ammazzare senza ragione,a piantare in altra terra il seme della maledizione.
Con la testa china sotto un infame giogo come un lento gregge verso le mani del boia,passa tanta gente,e tanto afflitta che, ora come ora,mal si sente la vita.
E chi può passare per le vie moribonde senza avere paura di soffrire mille sevizie?Chi può passare per le vie malate senza aver più paura di carceri e catene?
Nella città triste condannano chi pensa,e il suo popolo assiste nell’indifferenza.Si ha paura del vicino,dell’amico, del parente:il sospetto è un vizio in tutti quanti presente.
Nella città oscena si respira già male,tanto l’aria è avvelenata di minaccia e menzogna.Ma una rabbia crescente viene, viene aumentando;ché il salire dell’onda nessuno lo può proibire.
E chi può passare per le vie assediate senza avere paura di tradimenti e imboscate?Ma bisogna andare avanti senza temere inganni,e questo per sfidare l’ira dei tiranni.
Il pianto del lutto dà alla lotta ragione,ché la morte è il frutto della rassegnazione.Basta un grido lanciato tra la folla dei tanti a infiammar la rivolta in rivoluzione!
Balada da cidade tristeJosé Colaço Barreiros Lingua: Portoghese Versione italiana di Riccardo Venturi6 maggio 2006http://www.prato.linux.it/~lmasetti/antiwarsongs/canzone.php?lang=it&id=3967

domenica, settembre 30, 2007

Walter Rossi 30/09/1977 assassinato dai fascisti.


Walter Rossi 30 settembre1977 - Roma
Dei missini aggrediscono verso le ore 19 un militante di sinistra. Un gruppo di suoi compagni risale la strada parallela a
quella della sezione missina della Balduina. Lanciano slogan e diffondono volantini per invitare la popolazione a una
manifestazione antifascista. I missini sparano. Il gruppo si disperde ma viene colpito al cervello Walter Rossi, militante di
Lotta continua, che muore. Ci sono episodi poco chiari negli avvenimenti di quella sera: un blindato della celere che,
secondo alcuni testimoni, avanzava a fari spenti e dietro al quale si nascondevano i neofascisti armati... [si veda
digilander.libero.it/asswalterrossi/processo.htm]da:http://www.piazzacarlogiuliani.org/carlo/pernoncarli/02.php

sabato, settembre 15, 2007

Comuni.....taristi.


Una volta,non tanto tempo fa',se davi del comunista stalinista ad un fascista rimediavi,come minimo, un sacco di botte ma poi a far polverone arrivarono i nazi/maoisti di pino rauti e simili

ed oggi su quella falsariga trovate i comunaristi con il simbolo della falce e martello abbinato al fascio littorio.Niente di nuovo sotto il sole ma sentir tessere le lodi di stalin dai neofascisti/nazisti a me fa' un brutto effetto,anche perchè non avendo mai avuto un minimo di simpatia per baffone figuriamoci sentirne parlar bene da chi ammira anche hitler ed il nazismo,insomma una bella compagnia.Vi lascio un'indirizzo se volete sbizzarirvi nella ricerca degli"opposti estremismi" .


Mi raccomando vigilanza ANTIFASCISTA sempre e comunque.

domenica, settembre 09, 2007

Della sinistra o del senso di appartenenza


Anche stasera discussione(1 volta su 10 gli do' soddisfazione e mi lascio provocare),un po' seria un po faceta,con i soliti amici di centro
destra,ovviamente sul governo,su Bologna che di questo sindaco comunista non ne possiamo più,dei sindacati che hanno rovinato l'Italia e
non lasciano licenziare quella massa di fannuloni,ovviamente comunisti e giù fino al comunismo sovietico,ai danni che ha fatto nel mondo e
che Stalin era una bestia,Pol Pot,Castro,Mao, ma ora in Cina non sono più comunisti hanno capito la proprietà privata e via dicendo
banalità ed ovvietà.Io che per cultura politica sono sempre stato libertario,capiamoci provengo da una cultura politica Anarchica o
comunista libertaria non vorrei essere confuso con i Radicali di Pannella,potrei anche convenire con loro sui danni dell'autoritarismofattidal comunismo statalista ma ben me ne guardo di prestare il fianco,perchè mi sentirei dire,vedi che abbiamo ragione ecc ecc...per cui
con notevoli salti mortali cerco anche un minimo appiglio per difendere quel po' che c'è stato,se c'è stato,del socialismo reale.Quando
faccio notare che nel 1969 all'invasione di Praga da parte dei sovietici io ero in piazza a manifestare per la libertà della
Cecoslovacchia,prendendomi pure degli insulti dai militanti del pci,loro probabilmente erano andati a ballare mi sento dire che ero un
estremista.Insomma il dialogo è impossibile sia sui temi attuali che sulla storia.Lo so' che è tempo perso,ma un po' sono "bastian
contrario",un po' quel senso di appartenenza alla sinistra tutta che abbiamo,a volte più di cuore e di sentimenti che di ragione,non mi
permette di venire a compromessi.Non è per fare il duro e puro,ho 57 anni e nella vita mi sono dovuto adattare più di una volta,ma ho
sempre cercato di rispettare quelli che erano e sono i fondamenti della mia idea di comunismo.Ecco,secondo me,il senso di appartenenza alla
sinistra è quello di cercare di far collimare il fine con i mezzi,vivere da comunista libertario ora,con se stesso e con gli altri.

giovedì, settembre 06, 2007

Camillo Berneri


Camillo Berneri, anarchico. Morto nella guerra di Spagna nel ‘37, ucciso da agenti stalinisti. Anarchico ma grande ammiratore di chi anarchico non era ma antifascista, repubblicano e democratico sì come il suo maestro Gaetano Salvemini e i fratelli Rosselli, morti anche loro nel ‘37, uccisi da un’organizzazione di ultradestra francese su richiesta di Mussolini. Camillo Berneri, anarchico colto e disilluso. Che sa che i profeti non possono governare, i politici non sanno essere profetici e soltanto i guitti, i commedianti sanno prendere il potere per non saper fare altro che mantenerlo.
Camillo Berneri, anarchico che ama gli ebrei e soffre di non esserlo, che usa Freud per capire qualcosa della psiche di masse e uomini di potere. Camillo Berneri, anarchico rispettoso e di buone maniere sconfitto in partenza perché sa che l’utopista, come Socrate, lavora per l’umanità e per creare modelli che non si realizzeranno. Camillo Berneri, che ammira Errico Malatesta ma sa che la scena sarà rubata da Mussolini perché il suo Paese, l’Italia, lo conosce bene e sa che non esistono mali che vengono da fuori, ma che, scrive citando Carlo Rosselli, “il fascismo si radica nel sottosuolo italiano, esprime i vizi profondi, le debolezze latenti, le miserie del nostro popolo, del nostro intero popolo”.

venerdì, agosto 31, 2007

Al rientro dalle ferie


Che fa' uno al rientro dalle ferie dopo 15 salutari giorni senza internet?Apre la pagina di Kilombo,gironzola per i siti preferiti trovando più o meno le solite menate lasciate alla partenza.

Sempre il rientrato si ricorda di avere un blog piccino picciò e meraviglia delle meravigle mentre era assente,quindi impossibilitato a scrivere fregnacce,gli sono aumentate le visite! Qui i casi sono 2,o vi mancavo molto e tutti i giorni siete venuti a trovarmi mancandovi le mie perle di saggezza oppure tutti a controllare quando avrei ricominciato a sparar cazzate per evitare il mio blog piccino picciò.Mi sovviene un altra possibilità il conta visite è un conta balle.

Peggio del peggio,mastella è ancora vivo,oddio vivo è una parola grossa visto che vivo suppone un minimo di circolazione saguinea nel cervello.Cervello?

lunedì, luglio 30, 2007

Giovanni Pesce ci ha lasciato


Per ricordare Giovanni Pesce non servono molte parole,un compagno,un'antifascista militante,combattente nelle Brigate Internazionali in
Spagna,e partigiano nei Gap.Il resto della sua vita sempre a fianco dei compagni per un mondo migliore. Ciao compagno Pesce resterai per
sempre nei nostri cuori. Ora e sempre Resistenza.

PS. Per chi volesse scaricarsiil suo libro"Senza Tregua" qui di seguito l'indirizzo:http://www.bibliotecamarxista.org/autori/pesce%20giovanni.htm

venerdì, luglio 13, 2007

Emma Goldman


Perche' la bandiera nera? Il
nero e' il colore della
negazione. La bandiera nera e'
la negazione di tutte le
bandiere. È la negazione
dell'idea di nazione che mette
la razza umana contro se stessa
e nega l'unita' di tutta
l'umanita'. Il colore nero e'
il colore del sentimento di
rabbia e indignazione nei
confronti di tutti i crimini
compiuti nel nome
dell'appartenenza allo stato. È
la rabbia e l'indignazione
contro l'insulto
all'intelligenza umana insito
nelle pretese, ipocrisie e
bassi sotterfugi dei governi…
Il nero e' anche il colore del
lutto; la bandiera nera che
cancella le nazioni e' anche
simbolo di lutto per le loro
vittime, i milioni assassinati
nelle guerre, esterne ed
interne, a maggior gloria e
stabilita' di qualche maledetto
stato. È a lutto per quei
milioni il cui lavoro e'
derubato (tassato) per pagare
le stragi e l'oppressione di
altri esseri umani. È a lutto
non solo per la morte del
corpo, ma anche per
l'annullamento dello spirito
sotto sistemi autoritari e
gerarchici. È a lutto per i
milioni di cellule grigie
spente senza dar loro la
possibilita' di illuminare il
mondo. È il colore di una
tristezza inconsolabile…
Ma il nero e' anche
meraviglioso. È il colore della
determinazione, della
risoluzione, della forza, un
colore che definisce e
chiarifica tutti gli altri. Il
colore nero e' il mistero che
circonda la germinazione, la
fertilita', il suolo fertile
che nutre nuova vita che
continuamente si evolve,
rinnova, rinfresca, e si
riproduce nel buio. Il seme
nascosto nella terra, lo strano
viaggio dello sperma, la
crescita segreta dell'embrione
nel grembo materno - il colore
nero circonda e protegge tutte
queste cose…
Cosi' il colore nero e'
negazione, rabbia,
indignazione, lutto, bellezza,
speranza, e' il nutrimento e il
riparo per nuove forme di vita
e di relazioni sulla e con la
terra. La bandiera nera
significa tutte queste cose.
Noi siamo orgogliosi di
portarla, addolorati di doverlo
fare, e speriamo nel giorno nel
quale questo simbolo non sara'
piu' necessario.
Emma Goldman

L’analfabeta politico


Il peggior analfabeta è l’analfabeta politicoEgli non sente, non parla, né s’interessa degli avvenimenti politici.
Egli non sa che il costo della vita,il prezzo dei fagiolidel pesce, della farina, dell’affittodelle scarpe e delle medicinedipendono dalle decisioni politiche.L’analfabeta politico è così somaro che si vanta e si gonfia il pettodicendo che odia la politica.Non sa l’imbecille che dalla sua ignoranza politica nasce la prostituta,il bambino abbandonato, l’assaltantee il peggiore di tutti i banditiche è il politico imbroglione,il mafioso, il corrotto,il lacchè delle imprese nazionali e multinazionali.
Bertoldt Brecht

giovedì, luglio 12, 2007

Peccato e delitto


Tutti in Italia sembrano aver dimenticato che la libertà non è la mia libertà, ma è la libertà di chi non la pensa come me. Un clericale non capirà mai questo punto, né in Italia, né in nessun altro Paese del mondo. Il clericale non arriverà mai a capire la distinzione fra peccato e delitto, fra quello che lui crede peccato e quello che la legge secolare ha il dovere di condannare come delitto. Punisce il peccato come se fosse delitto, e perdona il delitto come se fosse peccato. Non è mai uscito dall'atmosfera dei 10 comandamenti, nei quali il rubare e l'uccidere (delitti) sono messi sullo stesso livello del desiderare la donna d'altri (peccato). Perciò è necessario tenere lontani i clericali dai governi dei paesi civili.

Gaetano Salvemini

venerdì, luglio 06, 2007

Tanto uno già va beh e gli altri... 1-0 per noi... yeah!


Ascolta le voci dei tutori dell'ordine democratico al G8 di Genova



Grazie per l'indirizzo a http://guerrillaradio.iobloggo.com/

Disoccupate Le Strade Dai Sogni


Incubo Numero Zero
Il giorno di solito comincia sporco come l'inchiostro del nostro giornale scritto sui bianchi muri delle prigioni della repubblica federale. Che giorno per giorno avanzando tranquille son quasi davanti alla tua finestra con un corteo di stesse e scintille e i tamburini la banda l'orchestra. Spegnete la luce pensava Ulriche che la foresta più nera è vicina, ma oggi la luna ha una faccia da strega e il sole ha lasciato i suoi raggi in cantina. Spegnete la luce pensava Ulriche che la foresta più nera è vicina, ma un jumbojet scrive "viva il lavoro" col sangue, nel cielo di questa mattina.
Con un megafono su un autobus rosso un Cristo uscito dal Circo Togni comincia un comizio con queste parole "disoccupate le strade, dai sogni, disoccupate le strade dai sogni sono ingombranti, inutili, vivi i topi e i rifiuti siano tratti in arresto decentreremo il formaggio e gli archivi. Disoccupate le strade dai sogni, per contenerli in un modo migliore, possiamo fornirvi fotocopie d'assegno, un portamonete, un falso diploma, una ventiquattrore. Disoccupate le strade dai sogni, ed arruolatevi nella polizia, ci sarà bisogno di partecipare ed è questo il modo al nostro progetto di democrazia. Disoccupate le strade dai sogni e continuate a pagare l'affitto ed ogni carogna che abbia altri bisogni dalla mia immensa bontà sia trafitto. Da oggi è vietata la masturbazione lambro e lambrusco vestiti di nero apriranno le liste di disoccupazione chiudendo poi quelle del cimitero, e poi, e poi, poi costruiremo dei grandi ospedali, i carabinieri saranno più buoni, l'assistenza forzata e gratuita per tutta la vita e un vitto migliore nelle nostre prigioni. Disoccupate le strade dai sogni e regalateci le vostre parole, che non vi si scopra nascosti a fare l'amore i criminali siano illuminati dal sole. Disoccupate le strade dai sogni, disoccupate, disoccupate. Disoccupate le strade dai sogni, disoccupate, disoccupate. Disoccupate le strade dai sogni, disoccupate, disoccupate. Disoccupate le strade dai sogni, disoccupate, disoccupate ... "
A questo punto arriva un trombone cammina col culo però sembra alto intona commosso una strana canzone il Cristo la canta e mi è addosso, in un salto. "Disoccupate le strade dai sogni non ci sarà posto per la fantasia nel paradiso pulito operoso della nostra nuova socialdemocrazia."
A questo punto mi butto dal cielo mi butto dal letto e do un bacio in bocca a un orribile orco e lecco l'inchiostro, lecco l'inchiostro, del nostro giornale.
E' vero che il giorno sapeva di sporco E' vero che il giorno sapeva di sporco E' vero che il giorno sapeva di sporco E' vero che il giorno sapeva di sporco
Claudio Lolli

domenica, luglio 01, 2007

L’avvenire di un popolo è anche nella sua memoria.


Vorrei segnalare un sito,incontrato casualmente,molto interessante,vale la pena girarselo in tutte le sue parti:http://perso.orange.fr/arts.sombres/polar/3_tribune_memoire_it.htm

Di seguito un breve brano tratto dal sito.


Abbasso la storia, viva la pubblicità!ovvero La lobotomia popolareSettembre 2005
Etienne Borgers, critico e sceneggiatoreTrad.: Giovanni Zucca


L’avvenire degli eroi è nella memoria dei popoli.Se questa frase lapidaria racchiude il fermento della giusta celebrità, le manca il suo indispensabile corollario: l’avvenire di un popolo
è anche nella sua memoria.I poteri di ogni sorta lo sanno fin troppo bene, e l’occultamento dei fatti del passato è moneta corrente per i politici che vogliono
controllare il popolo senza essere infastiditi dalla luce crudele gettata dal passato recente, che spesso fa da guastafeste.Il passato è lobotomizzato, senza permesso di soggiorno o travestito da clown, a seconda degli umori di quelli che dirigono i loro
concittadini. Con l’eccezione del passato ufficiale, per il quale viene ripetuta sempre la stessa solfa e che viene costantemente esibito
con i suoi simboli e il suo cerimoniale, questo passato inscatolato che occupa la scena e impedisce che le frange scomode del passato reale
ostacolino le manovre di travestimento del quotidiano e delle sue verità minacciose.
Rassicuratevi, quando parlo di politici, non mi riferisco solo agli apparatchik e agli altri arrivisti che si fanno eleggere « per vie
legali » promettendo alle masse di risolvere falsi problemi. È l’intera classe di coloro che reggono lo Stato che è presa di mira.Si potrebbe affermare, d’altro canto, che una amministrazione è tanto più pervertita, menzognera e corrotta quanto più nega gli eventi del
passato, sia che li occulti o che li ignori. E non lasciamoci trarre in inganno, l’occultamento e l’ignoranza programmati sono più
pericolosi della negazione: essi soffocano qualunque dibattito, con grande sollievo degli strangolatori ufficiali della verità.L’occultamento della memoria di un popolo è generalmente proporzionale al grado di volontà di negazione della democrazia da parte dei
detentori del potere, ufficiale o parallelo... In democrazia, e altrove. Nei governi e nelle elite loro complici, in tutti i corpi
costituiti, dall’esercito alla polizia, passando per le Chiese e i tecnocrati di ogni genere... e presso gli amici di questi poteri. È una
gara a chi dimenticherà di più, il più presto possibile.
Il 21° secolo occidentale si è dimostrato maestro nel condizionamento sociale, mascherando con frenesia l’appartenenza del cittadino a una
classe o a una cricca. Tutti consumatori! gestiti grazie all’alibi democratico. Tutti sottomessi alle leggi di mercato, leggi i cui gran
sacerdoti difendono con ferocia l’accesso alla loro casta e ai privilegi che comporta. Ad ogni costo. Prezzo che, sia esso umano o
pecuniario, è pagato, come è giusto che sia, dagli altri. Mentre la casta è fortemente aiutata dall’oblio ufficiale imposto, dalla
sepoltura della memoria dei fatti essenziali, recenti o remoti.I poteri non vogliono giustificare la loro esistenza. Né i loro abusi. Né le loro manovre sottobanco, antidemocratiche. Ancora meno coloro
che li esercitano.L’oblio organizzato è l’essenza della loro irresponsabilità, irresponsabilità che vogliono totale e senza appello. Nel presente e di fronte
all’avvenire. La verità appartiene solo al vincitore...

martedì, giugno 26, 2007

Ecco il nuovo Super Eroe che salverà l'Italia


Si dichiara filosofo ed appartenente ad una moderata fazione conservatrice della C.D.L(Combricola Di Ladri)ma non fatevi ingannare dal suo dolce e vacuo sorriso,dal suo dondolate cranio ammiccante dietro di lui si nasconde il vero Superciuk(da lui hanno copiato Magnus&Bunker)che con un venefico colpo di fiato stordisce le sue povere vittime e le depreda di tutti i loro scarsi guadagni,perchè il suo motto è:noi rubiamo ai poveri per donare ai ricchi!

Scooterista?No grazie,sono un motociclista!


Scovata in rete l'ultima novità per gli scooteristi più alla moda,alla modica cifra di 10.000 euri potrete portarvi a casa questo meraviglioso ed ultra tecnologico prodotto della tecnologia moderna.Optional:carta igienica,salvietta profumata(lo scooterista ce l'ha PROFUMATO) e spazzolino per lo scarico.Verrà praticato uno sconto del 10%a tutti i clienti della crema contro le rughe del viso Scooter Cream,la crema per il vero scooterista!
Ps:i motociclisi sono quei personaggi che continuano a voler guidare quegli antiquati mezzi che sinistra ,raramente a destra,hanno una leva strana che si chiama cambio.

venerdì, giugno 22, 2007

Attenzione


Attenzione io so che questa casa aperta a tutti è sempre piena di compagni, i fiori che dipinge la tua mano sono belli e tanto colorati. Però ci si affeziona anche alla propria fantasia alla propria confusione al proprio essere persi in mezzo al mare, e le vele e le reti e le prigioni sono calde e danno sicurezza proprio come dei santi incorniciati. Attenzione che non ci si risvegli una mattina con qualche cosa da salvare.
Attenzione non è vero che son morte le sirene che le navi vanno avanti, Attenzione trasformatevi in ragni se solamente avete voglia di scappare, Attenzione che non ci ritroviamo con la testa di un serpente incapace di strisciare, tra i fori ancora aperti di un'idea. Attenzione a non lasciarsi per la strada i gesti le parole necessarie per parlare Attenzione a non svegliarsi una mattina senza la voglia di cambiare.
Attenzione lo so che il mantello di quel vecchio partigiano è sempre in prima fila lì sull'attaccapanni, e poi che la pazienza è una virtù e che il sole nascerà con l'acqua e con la neve di chissà tra quanti anni, Attenzione lo so che il fucile è lì nascosto in quel libro di racconti, però che non diventino ricordi o fantasie, che non sia caricato solamente a sogni. Attenzione che non ci troviamo una mattina per le strade, a raccontarci le nostre storie di bambini nati morti e magari, magari anche con soddisfazione. Attenzione che non ci ritroviamo tra le mani la paura calda immensa e vera dentro il corpo nella testa, tra le mani la paura calda immensa e vera della rivoluzione. Claudio Lolli

Anni 50 nati dalla guerra.


Non so' se capita anche a voi ma la memoria non è a settori,qui quell'anno,qui quel mese quel giorno e via dicendo,no spazia semplicemente
avanti e indietro nel tempo collegando ricordi e situazioni indipendetemente dalla logica e dalla volontà.Dico questo perchè scrivendo
degli anni 70 sono riaffiorati ricordi,per me altrettanto importanti,degli anni 50 anzi del 1957/58,la mia bellissima infanzia "tra la via
emilia e il West".Si perchè il quartiere dove sono cresciuto,santa viola a Bologna,allora era ancora immerso nella campagna,sotto casa un
campo dove si svolgevano infinite partite di calcio tra le varie vie del quartiere e dove,non ricordo in che mese,si fermava un pastore con
il suo gregge di pecore.Una pecora,come vuole madre natura,decise di partorire davanti ai nostri occhi,beh fu da quel giorno che
cominciammo a nutrire seri dubbi su cavoli e cicogne.Altra cosa importante per noi erano"il campo e la casa e dei cretini"zona dove
probabilmente,su i ruderi della casa bombardata dove giocavamo,prima della guerra esisteva un manicomio e da qui il nome che si portò
appresso fino alla sua demolizione sostituita da una modernissima fabbrica(La Castelli) ed il campo sostituito da un centro
sociale/bocciofila/campi da tennis/giardinetti.Il contadino era,ovviamente,il centro delle nostre attenzioni sopratutto nel periodo della
frutta,cosa c'è di meglio di un frutto rubato dall'albero?Nulla penserete voi,ma non quando il contadino corre forte e spara con una
doppietta caricata a sale bisogna avere gambe svelte!Nel nostro piccolo mondo fatto di 4 o 5 strade non ancora asfaltate,di campi di
grano,non esistevano praticamente pericoli,tranne il cadere dagli alberi e dalla inseparabile"bici",di auto ne circolavano 4 o 5 al
giorno,gli inverni portavano sempre tanta neve e l'estati tanto sole.Poi c'era la ferrovia con il suo"mostro a vapore",una vecchia
locomotiva a carbone addibita alle manovre di spostamento vagoni.Noi li' a bocca aperta,era uguale al mio modellino Rivarossi,fino a che un
giorno il macchinista ci fece salire nel caldo torrido e fumoso della cabina di guida,tra lui e il calore della caldaia noi facemmo quei 2
o 300 metri che ci fecero sentire Pecos Bill,Toro Seduto,le giubbe rosse,nordisti e sudisti tutto in una volta sola.E il fiume
Reno?Indimenticabile.L'inquinamento,se c'era,non doveva essere un granchè visto che nei periodi di secca ci facevamo il bagno,catturvamo
rane,salamandre,bisce d'acqua(povere bestie,che brutta fine) e con la fionda tiravamo sassate ai topi.Una cosa pericolosa però c'era anche
allora ed erano i residuati bellici,bombe inesplose,ma anche armi forse malamente sotterate o abbandonate nel dopoguerra,in quel caso si
chiamava il nostro nemico/amico contadino che,coraggiosamente armato di carriola,caricava il tutto e buttava nel pozzo.Poi i Prati di
Caprara con le torrette della zona militare e le seninelle sonacchiose che fingevano di non vederci "alla guida" dei vecchi autocarri Dodge
e Chevrolet abbandonati dagli americani.E il calzolaio siciliano fuggito dalla sua isola per non commettere un delitto d'onore,lo vogliamo
dimenticare?E "Rumagna"un'anziano che per miseria o per abitudine "ciccava"cioè raccoglieva i mozziconi delle sigarette,ne toglieva il
tabacco e con una mano sola,riempiva una cartina ed arrotalava una nuova sigaretta.Mi fermo qui',per ora,ma più scrivo più i ricordi si
affastellano uno sull altro tra maceria di vecchie e di nuove guerre,tra vecchie e nuove domande comincio un poco a smarrirmi,sarà l'ora
tarda o non so'.

mercoledì, giugno 20, 2007

Anni 70 nati dal fracasso.


Anni 70 nati dal fracasso.La frase del post è tratta da una canzone di Paolo Pietrangeli e nel suo contenuto già risponde ad una domanda che mi è stata posta da mia
figlia sia su com'era la Bologna che mi/ci manca sia su come erano i miei anni giovanili,appunto dalla fine degli anni 60 fino ai primi
anni 80,corrispondenti oggi alla sua età.E' una domanda,nella sua scarna semplicità,terribilmente complessa perchè riuscire a spiegare il
passaggio che porta da Rita Pavone agli scontri di piazza pretenderebbe molto più di un post anzi non basta un blog dedicato unicamente a
quegli anni.Eliminando la lettura dei libri e dei siti dedicati a quel periodo della "nostra" storia rimangono solo i ricordi,le esperienze
e le emozioni personali e già non è poco.Allora cominciamo con lo strettamente personale,anno 1965 l'incontro con 2 persone che avrebbero
cambiato completamente la mia visione della musica,della letteratura e della politica.Augusto e Sonia,incontrati durante un campeggio
estivo nelle mie vacanze agostane e romagnole;lui alto,magrissimo con un profilo da pellerossa e dei capelli,per allora,lunghissimi,lei con
profondi occhi scuri ed il magnetismo e la bellezza delle donne mediteranee.Con loro scoprii Bob Dylan,Woody Guthrie,Peter Seeger e tutta
la nuova canzone americana,Alen Ginsberg,Gregory Corso,Jack Kerouac,Lawrence Ferlinghett, WILLIAM BURROUGHS ,insomma tutta la beat
generation americana.Augusto si dichiarava anarchico,termine che io riuscivo a collegare unicamente e scolasticamente a Gaetano Bresci,e mi
spiegò i primi rudimenti del comunismo libertario che mi fecero intravedere un modo di vivere la vita completamente differente dal
mio.Tornato a Bologna passavo le mie giornate tra la biblioteca comunale e l'ascoltare tutta questa nuova musica.Per i risultati scolastici
fu un massacro,sia perchè non studiavo sia perchè cominciai a rompere i coglioni ai prof.con argomenti,allora,non proprio conformi alla
scolasticità.Cominciai a leggere anche i classici del movimento anarchico ed il loro giornale Umanità Nova,quando lo trovavo lo compravo in
alternativa era nella bacheca dei giornali all'esterno della Camera del Lavoro assieme all'Avanti ed a L'Unità.In quel periodo uscivo con un gruppo di amici che frequentavano scuola d'arte ed il liceo artistico e già si avvertivano i primi sussulti di una nuova arte che
rompesse con gli schemi di quella tradizionale,un'occhio alle eperienze USA e l altro ai movimenti rivoluzionari.Siamo,più o meno al 1967.Continua.

martedì, giugno 19, 2007

Chiesa Chiesa


Tra le ballate della fine degli anni 60 che ancora ricordo per l'impatto che ebbero su di me c'è sicuramente "Chiesa Chiesa" di Giovanna Marini la folk singer,termine sicuramente riduttivo,romana che allora faceva parte del Nuovo canzoniere italiano assieme a Ivan Della Mea, Gualtiero Bertelli, Paolo Pietrangeli e a tanti altri interpreti della canzone popolare,sociale e politica.I contenuti di questa lunga ballata non hanno perso il loro valore,anzi sembrano scritti oggi e non nel 1967.

Chiesa Chiesa
(Testo e musica: Giovanna Marini)da Chiesa Chiesa, 1967

Chiesa, Chiesam’hai creato e m’hai distruttoma Dio io non l’ho raggiunto piazzata tra me e lui come una pietra tombale mi tratti da mortaper potermi un giorno resuscitare.
Sono nata cattolica e cattolica credente,ho solo un pensiero fisso nella mente distruggere la Chiesa andavo a scuola, a scuola dalle suore e a Messa portavo al posto del messale le piccole edizioni foderate uguale con Ippolito Nievo Pirandello, Pavese,gli amanti di Lady Chatterley scritto in inglese per non accettare tranquilla di fare quello che vuole la Chiesa nostra madre non per Dio, non per noi, ma per la propria sopravvivenza.
Chiesa, Chiesa m’hai creato e m’hai distrutto ma Dio io non l’ho raggiunto piazzata tra me e lui come una pietra tombale mi tratti da morta per potermi un giorno resuscitare.
Non si scappa dalla Chiesa corri forte come il vento ma la trovi lì in attesa indulgentissima ventosa scoprirai che non c’è offesa che la possa disarmare sempre pronta a contrattare perdonare riassorbire.Dici:«ecco, guarda ho peccato e non mi importa stando alle tue regole l’anima mia è morta lasciamela in pace come con una defunta»,ma ci sarà il prete illuminato dice: «hai fatto bene a peccare se hai peccato»e ti ritrovi con questo Cristo risorto ma non era meglio se restava morto.
Fingi di non vedere le infinite vie d’uscita che non sono compromesso anzi, ti spiegano,grandezza della Chiesa:sono le chiavi per aprire le porte che ti accolgono cattolico fino alla morte fingi di non vederle fai l’ottuso, il cristallino esigi pane per il pane vino per il vino dopodiché t’accorgi che così sei piùcattolico di prima anzi, il meglio, il fior fiore, la crema cattolico di prima anzi, il meglio, il fior fiore, la crema.
Chiesa, Chiesa m’hai creato e m’hai distrutto ma Dio io non l’ho raggiunto piazzata tra me e lui come una pietra tombale mi tratti da morta per potermi un giorno resuscitare.
Guardi ai cattolici con scherno e disprezzo quelli San Vincenzo e dieta il Venerdì che leggono l’Osservatore Romano e rubano senza che gli tremi la mano fanno la comunione ostentatamente sentendosi gli eletti tra tutta la gente gridano allo scandalo se due innamorati fanno l’amore senza essere sposati associano il concetto di peccato e di offesa solo con quello di carne lesa usano a sangue freddo un sacramento pur di avere un appalto o una poltrona in parlamento gridi «farisei, impostori»poi ti accorgi che questo lo gridava anche Cristo morto e risorto per ritrovarsisolo cattolico di sinistra.Ma allora,come ne usciremo noi come faremo a distruggere la tomba che sapientemente la Chiesa dopo secoli di governo ha imparato a forza di dogmi a costruirci attorno.
Poi, ho conosciuto lui, l’abate,un povero vecchio prete da tutti scartato come un appestato perché era un prete spretato.È venuta persino la polizia a chiedere perché lo ospitavo a casa mia lui che era un prete spretato.Papa Pacelli lo aveva esiliato Papa Giovanni lo aveva richiamato e lui tra papa e papa sballottato sperava, cercava,soffriva.Così mi ha insegnato,il prete spretato a amare di essere viva e con la vita la verità cercarla senza viltà.Mi spiava con un sorriso curioso stupiva che credessi all’Inferno«Se ami Dio non puoi accettare che viva il suo vuoto in eterno».«Se ami Dio non puoi accettare che viva il suo vuoto in eterno».
Prete spretato da quando ti ho incontrato sento così vivo il mio corpo forte come se avesse vinto persino la morte.
Perché dovrei tremare perché aver paura quando siamo tanti da un solo blocco solo cresciuti, perfezionati mai morti e mai nati.Sarebbe bello sapere su quale strada andare sicura sin da prima invece di cercare giorno dopo giorno e scegliere magari quella che pare a tutti la peggiore.Vorrei sentirmi dire in quella casa è Dios enza ogni volta trovare un io più grande del mio.Perché dovrei tremare perché aver paura quando siamo tanti da un solo blocco solo cresciuti, perfezionati mai morti e mai nati.È meglio non sapere su quale strada andare sicuri sin da prima è meglio cercare giorno dopo giorno e scegliere magari quella che pare a tutti la peggiore.Perché dovrei tremare perché aver paura quando siamo tanti da un solo blocco solo cresciuti, perfezionati mai morti e mai nati.
Prete spretato da quando ti ho incontrato sento così vivo il mio corpo forte come se avesse vinto persino la morte.
Certamente conosciamo il cattolico romano quello col naso aquilino e le lunghe bianche ossa quello con l’assicurazione ereditaria alla vita eternaer editaria come le tare della sua famiglia nera quello che della salvezza è certo, non spera ben sapendo che gli spetta per rango e per onore quello che disprezza chi vive sempre sull’orlo di perdere l’anima e sta aggrappato alla sua e non sa che lui l’anima non ce l’ha.Quello che dice che pratica la carità cristiana e che grida all’infamia se un povero disoccupato si è comprato un bel vestito o rifiuta un pacco dono quello che vicino a sé non ha proprio nessuno circondato come è da uno spessore di due metri almeno tutto pieno di virtù dogmi, crismi e catechismi.Quello che dice che Cristo era il primo socialista che si accosta alla Samaritana e una sera si è chinato e ha lavato i piedi a Pietro.
Ma Cristo è la Samaritana, è Pietro, è te, è me, è solo vita, è noi che siamo nati eterni e andiamo a morire Cristo è Antigone, è Giocasta, è Bruto, è Caligola,è il bandito Giulianoè Leonardo Cimino.
Chiesa, Chiesa m’hai creato e m’hai distrutto ma Dio io non l’ho raggiunto piazzata tra me e lui come una pietra tombale mi tratti da morta per potermi un giorno resuscitare.
Chiesa, Chiesa come hai potuto cambiare l’amore in colonne di potere.I tuoi progressi da alunno intelligente tutto sommato non mi dicono niente.Spero che un giorno tu voglia capirese vuoi salvare Dio devi scomparire se vuoi salvare Dio devi scomparire se vuoi salvare Dio devi scomparire.

lunedì, giugno 18, 2007

Pribke e il dio che non c'è.


Fate una ricerca su "dio dov'era" e su Google avrete come risposta: 158.000 per dio dov'era.Il dubbio che il dio degli ebrei,dei cristiani,dei mussulmani,davanti alle bestialità degli uomini,non c'era e non c'è,diventa una
certezza.Si perchè,se non sei accecato dal dogmatismo religioso,dovrai pure renderti conto che,anche se sei credente,il tuo dio è perlomenolatitante ed assenteista.Questo è un dio infinitamente buono che crea inferni non solo in terra,nella vita degli uomini,nei campi di sterminio di qualsiasi colore essi siano,nelle guerre,nelle quotidiana sopraffazione del forte sul debole,questo è un dio infinitamente ed eternamente
buono che se non ti sottometti al suo potere,alle sue leggi,ti condanna all'inferno eterno.Allora datemi un dio cattivo e vendicatore,lo
preferisco.Un dio che io debba temere,di cui temo le vendette come e più di quelle degli uomini fatti a sua immagine e somiglianza e che
mai lo potranno raggiungere nell'immenso bene e nell'immenso male.Non parlatemi del libero arbitrio,perchè un dio infinitamente buono nonpermeterebbe mai ai suoi figli di fare tutto il male che fanno,anche in suo nome, con la cosapevolezza,anzi la certezza,di averli creati
per poi condannarli alle fiamme eterne,questo dio si renderebbe conto dell'errore fatto e con uno schioccare delle sue celesti dita
cancellerebbe la terra con tutti i suoi orrori.E Priebke?Solo un'altro esempio che dio non c'è.Anche se le parole che seguono sono ben conosciute,spero vengano ritrovate e mai cancellate dalla memoria e dalla coscienza di chi le
leggerà.
Lo avrai camerata Kesselring il monumento che pretendi da noi italiani ma con che pietra si costruirà a deciderlo tocca a noi. Non coi sassi affumicati dei borghi inermi straziati dal tuo sterminionon colla terra dei cimiteri dove i nostri compagni giovinettiriposano in serenità non colla neve inviolata delle montagne che per due inverni ti sfidarono non colla primavera di queste valli che ti videro fuggire. Ma soltanto col silenzio dei torturati Più duro d'ogni macigno soltanto con la roccia di questo patto giurato fra uomini liberi che volontari si adunarono per dignità e non per odio decisi a riscattarela vergogna e il terrore del mondo. Su queste strade se vorrai tornare ai nostri posti ci ritroverai morti e vivi collo stesso impegno popolo serrato intorno al monumento che si chiama ora e sempre RESISTENZA" Piero Calamandrei, Lapide ad ignominia, Cuneo, 1952

domenica, giugno 03, 2007

Compagno,sempre compagno,nonostante loro.


Nonostante loro,intendendo i compagni in area di governo,io resto compagno,anche se la ragione mi direbbe di fregarmene altamente di tutto e di farmi solo i cazzi miei,non ce la faccio a buttare a mare 40 anni di sogni,di incubi,di speranze e delusioni.Io figlio della piccola borghesia impiegatizia bolognese conservatrice e di destra, quasi un benestante cresciuto in un quartiere proletario della periferia Bolognese ho fatto presto a capire che si stava meglio alla sezione del PCI che in parrocchia,ho preferito da subito i moccoli che partivano alla Nannetti durante le discussioni,politiche o di sport che fossero,al salmodiare del prete e delle beghine in chiesa:poi volete metter l'odore del fumo delle Nazionali,delle Sax e del toscano tra i tavolini dove si giocava a briscola alla puzza mielosa dell'incenso?Poi tutto il percorso comunista libertario dagli anni 60 ad oggi,perchè dietro di noi c'è tutto un passato che non è solo nostalgia della gioventù ma è anche impegno in prima persona,è strada percorsa assieme,per perdersi poi in tanti rivoli di vita,è a volte ritrovarsi per ricominciare con tante esperienze in più,è partecipare,anche magari con un semplice blog,ad una crescita individuale e collettiva.Perchè comunque il potere costituito sappia che c'è chi non cede al suo qualunquismo, al suo

cambieremo tutto per non cambiare nulla,alla sua disinformazione,al suo trasformismo politico

solo in funzione della sua soppravivenza,perchè sappia che di questa spina che ha nel fianco non si libererà tanto facilmente.Illusioni?Puo darsi,ma siamo ancora qui,possibilmente,a rompere i coglioni!

mercoledì, maggio 23, 2007

Noi siamo colpevoli






  • Noi siamo colpevoli e le nostre colpe stanno tutte in quel noi.Noi siamo colpevoli di sogno liberato dalle catene dell'ioNoi siamo colpevoli di sangue desiderato e di sangue sempre pagato Noi siamo colpevoli di aver raccolto le armi dei nostri padri Noi siamo colpevoli della sconfitta dei vinti Noi siamo colpevoli perchè non ci siamo rassegnati Noi siamo colpevoli perchè vogliamo ancora essere uomini liberiNoi siamo colpevoli del peccato più grave quello di essere innocenti.

giovedì, maggio 17, 2007

Un fatto personale


Essere linkati da un altro blog fa' sempre piacere(narcisismo in fase acuta)ma se chi lo fa' è la propria figlia fa 'ancora più piacere(http://farodialice.blogspot.com/)
Topolina ti voglio tanto bene.

domenica, maggio 06, 2007

Troll margherito Vs Korvo Rosso


Solitamente non seguo gli scontri tra i bloggers di Kilombo perchè molte volte mi risultano un po' troppo personalistici o un po' da dialettica da bar,ma siccome questa volta c'è di mezzo un compagno che stimo ed appoggio in quasi tutti i suoi post,intervengo pure io.Korvo Rosso ma che fai dai retta a troll margherito valerio(grazie per l'idea troll a Spartacusdue) lascia perdere, non

si devono frequentare le cattive compagnie specialmente quelle di provocatori bisognosi di fare le belle del reame.Continuiamo a confrontarci su cose serie e di sinistra e lasciamo i cazzari alle loro cazzate. Un caldo saluto a pugno chiuso.

sabato, aprile 28, 2007

Toghe Rosse assolvono berlusconi


Ebbene si anche berlusconi può essere innocente,lo so' che può parere strano ma dopo essere stato applaudito all'Ultimo Congresso dei fu DS,l'assoluzione per non aver commesso il fatto, attendiamo con rispettoso raccoglimento la richiesta della sua beatificazione.

Da un ricordo d'infanzia di mio padre:mio nonno'in un'antica Sardegna che non esiste più,incontrò mio padre a zonzo per il paese e nonstante mio padre si giustificasee dicendo che la la scuola era chiusa fu riaccompagnato a casa a calcioni nel sedere.Quando mio nonno imparò che la scuola era realmente chiusa rivolgendosi a mio padre disse che le pedate erano per tutte le volte che non l'aveva beccato in giro quando la scuola era aperta.Chi vuole intendere intenda!

martedì, aprile 24, 2007

25 Aprile2007,la Resistenza non è ancora finita



Prefazione a:AA. VV., La prima volta che ho visto i fascisti.

............- Ah, ma continuate a occuparvi di cose di sessant'anni fa, quando passerà questo passato di ideologie, quando lascerete vivere in pace questa nazione?Al contrario, noi ci occupiamo del presente. Dell'assalto alla costituzione formale per portare a termine l'arrembaggio a quella materiale, ai diritti civili e collettivi, all'eredità positiva di lotte sociali e sindacali che l'antifascismo l'avevano nella carne e nei nervi. Negli ultimi trent'anni si è andato creando e imponendo un nuovo senso comune "anti-antifascista", nutrito di banalizzazioni, minimizzazioni, luoghi comuni, riscritture storiche, clichés reiterati prima in nicchie di discorso e poi sul piano generale. E' in corso una riabilitazione del fascismo che va oltre la contingenza, oltre l'immediata attualità, oltre la sopravvivenza di questa o quella compagine di governo. E' un'operazione partita molto prima di B********, e proseguirà anche dopo. Certo, solo nel periodo 2001-2005 la RAI poteva mandare in onda la cerimonia di consegna del premio Almirante. Solo un governo come quello di B******** poteva pensare di tagliare i fondi all'ANPI in vista del Sessantennale della Liberazione e, al contempo, proporre la pensione di guerra a repubblichini e reduci italiani delle SS. Solo B******** poteva equiparare il confino degli antifascisti a una "villeggiatura". Solo nel clima posteriore allo "sdoganamento" del neofascismo si potevano definire "incidente di percorso" le leggi razziali del '38, e arrivare a dire che "Almirante salvava gli ebrei". Solo l'ansia revanscista degli "sdoganati" poteva intitolare vie e piazze di diverse città a gerarchi e capimanipolo. Solo nel paesaggio mediale deturpato dagli ecomostri di sottogoverno potevano affacciarsi sceneggiati televisivi in cui il nazifascismo scompare del tutto lasciando il posto a generici "italiani".Tuttavia, questo non è che l'apice di un processo iniziato fin dal Dopoguerra, movimento che prima di confluire nel grande fiume democristiano ebbe come prima, rudimentale espressione politica l'Uomo Qualunque di Guglielmo Giannini, dopodiché prese forma su certi rotocalchi popolari a larghissima tiratura, pregni di languori monarchici e nostalgia piccolo-borghese, laboratori ideologici di un'Italietta che presto si sarebbe definita "maggioranza silenziosa", ostile al movimento operaio, al conflitto, al pluralismo, al "culturame" (celebre neologismo scelbiano), alla stessa Costituzione. Una parte d'Italia mai stata antifascista, che consumava le opere di divulgazione pseudo-storica di autori come Montanelli, Cervi, Gervaso, Petacco, e pian piano creava mito revanscista sulle foibe, sull'esodo istriano-dalmata, sui regolamenti di conti dell'immediato Dopoguerra, in attesa di tornare a esprimersi senza pudori né ipocrisie, fuori dal ghetto del neofascismo (chi c'era rimasto) e fuori dalla - mai accettata - cultura della mediazione, dalla gabbia di ferro dei linguaggi "dorotei", "morotei", delle "convergenze parallele" etc. Insomma, siamo molto oltre il "revisionismo storico", di fronte a un'operazione ideologica a vasto raggio, pluridecennale, vero e proprio "rastrellamento del pensiero". Questa non è stata soltanto la lunga premessa culturale alla situazione che stiamo vivendo, bensì la sua base strutturale, il reale presupposto di tutta la propaganda a seguire. I partigiani? Tutti comunisti pronti all'insurrezione, e tutti assassini. Nel '45 hanno preso il potere e lo hanno mantenuto fino alla rivoluzione democratica del 2001, quando B******** e i suoi alleati han vinto le elezioni, con l'intento di cambiare la Costituzione "bolscevica" ("che limita la libertà d'impresa", ipse dixit). Quest'offensiva non cesserà con l'inevitabile caduta di B*******. Peccheremmo di "autonomia del politico" se lo credessimo. Il blocco socio-culturale che ha mandato al potere questi impiastri continuerà a lottare con la forza di stereotipi e tormentoni. Purtroppo, nemmeno i "nostri" ambienti (chiamiamoli "radicali", "di movimento", "di sinistra", you-name-it) sono impermeabili alle riscritture e banalizzazioni della storia: l'ideologia di cui sopra si fa strada anche tramite la condanna retroattiva e indiscriminata di ogni uso della forza. Da questo punto di vista, nel movimento c'è un grande banco di pesci pronto ad abboccare su questioni come le foibe etc. etc. Nella notte in cui tutti i combattenti sono vacche e tutte le vacche sono nere, un attore d'avanspettacolo qualunquistico, fresco reduce dei "fasti" d'uno sceneggiato televisivo cripto-fascista, può essere invitato al congresso di un partito della sinistra a leggere lettere dei condannati a morte della Resistenza. Accostamento osceno, ma tout se tient, e tutto fa brodazza."In Italia più ancora che altrove, un'idea penitenziale del Novecento ha espunto dal discorso pubblico sul secolo scorso ogni considerazione valoriale, facendo tutto rientrare dentro il buco nero della nozione di carneficina [...] Per una sorta di malintesa ricompensa postuma, i più vari profili di morti ammazzati del Novecento... sono stati riuniti in un unico, smisurato, pletorico limbo di vittime: milioni di uomini e di donne colpevoli soltanto del peccato originale di essere nati in un secolo di ferro" (Sergio Luzzatto, La crisi dell'antifascismo, Einaudi, Torino 2004).
Wu Ming, 24 aprile 2005

venerdì, aprile 20, 2007

Buona fortuna, compagni.


Io non rinuncio,io non mi arrendo.Perchè io ci credo ancora,nonostante tutto.Io non voglio svendere la mia coscienza di compagno comunista,socialista,anarchico,trotzchista,ribelle, rivoluzionario e democratico.Io,noi,saremo sempre Compagni,con tutti i nostri errori alle spalle ma con sempre il nostro sogno di un mondo migliore davanti a noi,nessuno ci ha mai regalato nulla quello che siamo,è solo il frutto delle nostre lotte.Non so' se se riusciremo,come spero,a creare una Nuova Sinistra Unita in cui possano fondersi tutte le anime e le esigenze dei Compagni ,ma se ciò dovesse accadere io penso che il nostro peso sarà certamente importante per la guida del nostro paese.

mercoledì, aprile 04, 2007

Oggi i Dico, domani incesto e pedofilia


«Oggi i Dico, domani incesto e pedofilia»da La padania:http://www.lapadania.com/PadaniaOnLine/Articolo.aspx?pDesc=75852,1,1
Il titolo di questo articolo sul giornale leghista la padania mi ha spinto a fare una piccola ricerca su Google,dopo 5 minuti avevo la
nausea, come al solito il bue da' del cornuto all'asino.
Elenco dei preti pedofili in USA:
http://app.bishop-accountability.org/member/index.jspDa:
http://www.ildialogo.org/Ratzinger/pedofiliachiese.htm
Scandalo in Brasile, i diari dei preti pedofili da:http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/11_Novembre/21/preti.shtm
Padre Fedele, “le accuse della suora sono credibili”
Il francescano accusato di violenza sessuale torna agli arresti domiciliari
Cesenatico, chiesto il rinvio a giudizio per il prete pedofilo
http://www.romagnaoggi.it/showarticle.php?articleID=200904§ion=news/Prima%20pagina&storico=tutti
CESENATICO - Il pm Fabio Di Vizio ha chiesto il rinvio a giudizio per don Giuseppe Giacomoni, il sacerdote di Cesenatico arrestato lo
scorso 10 ottobre dagli agenti della Squadra Mobile di Forlì con l’accusa di pedofilia e sfruttamento della prostituzione. Il sacerdote si
trova agli arresti domiciliari dopo essere finito in carcere anche per inquinamento di prove......
Conduttore TV: sono stato vittima di abusi sessuali da parte di un prete cattolicoDa CNN:http://www.ildialogo.org/Ratzinger/pretipedofili/pedofiliacnn15032007.pdf Pedofilia clericaleIl 14 marzo 2002 il Vaticano ha rimosso dalla diocesi di Palm Beach, in Florida, il vescovo Anthony J. O’Connell, per comprovati abusi
sessuali su giovani seminaristi. Stessa sorte tocca il vescovo di Poznan, in Polonia, anche lui per molestie su una dozzina di alunni di
seminario. Questo caso segue centinaia di altri (fra cui Anthony Bevilacqua di Philadelphia, Egan di New York, il cardinale Bernard Law e
John J. Geoghan entrambi di Boston e Jean Di Falco, vescovo di Parigi) e sembra tanto più scottante perché il vescovo sotto tiro, Juliusz
Paetz, in precedenza lavorava in Vaticano nella Camera pontificia, a stretto contatto con Giovanni Paolo II. Il giudice rotale Antoni
Stankiewicz, ha raccolto un nutrito dossier di accuse, che correvano da tempo per bocca della psichiatra Wanda Poltawska, amica d’infanzia
del Papa e molto critica sui tentativi della Chiesa di insabbiare il tutto.Da:http://www.consapevolezza.it/notizie/apr-giu-2002/informatore_irriverente_2.asp
E se volete continuare :http://www.google.it/search?hl=it&q=preti+e+pedofilia&meta=

domenica, marzo 25, 2007

Ribellarsi è giusto


Ribellarsi è giusto (dalle note di copertina di Suonarne 1 x educarne 100)di Daniele Sepe
Ribellarsi è giusto. In questi ultimi decenni è un assunto messo in discussione dallo stato dei fatti. Censurato,
esiliato in un altro pianeta. Nella mente della stragrande parte della gente l’ arroganza del potere economico e
politico può essere messa in discussione per lo più con pacifiche dimostrazioni di massa o allegri girotondi, o
alla meno peggio mettendo un segnetto su questo o quel candidato al teatrino della politica.
E anche a questo il potere spesso reagisce in maniera violenta. Negli anni settanta non era precisamente così.
Tanto per cominciare la mattina andavi all’ edicola sotto casa e potevi scegliere tra ben tre quotidiani che non
si rifacevano all’ area della poitica parlamentare: Il Quotidiano dei Lavoratori, il Manifesto e Lotta Continua.
Per non parlare della miriade di riviste che proliferavano: Rosso, Controinformazione, Anarchismo, Vogliamo Tutto,
Metropoli, Senza Tregua. E poi il fumetto: da Linus a Cannibale, da il Male a Ken Parker. Altri tempi, basti
ricordare le vignette sul papa che il Male ci regalava, oggi sicuramente passabili della più truculenta censura.
Di sicuro c’ era di che leggere, altro che Men’s health o il Denaro. Tutto questo rifletteva una realtà in cui la
politica, o meglio l’etica, aveva un importanza che permeava anche i rapporti personali. Ne traevano beneficio il
potere d’ acquisto dei salari o la condizione della donna.
E i salari tenevano in un epoca di congiuntura come e peggio di quella attuale (state certi che nessun padrone né
azienda vi verrà mai a dire che essendo aumentato il fatturato conseguentemente vi aumenterà lo stipendio, “loro”
sono sempre alla fame o vicini al tracollo finanziario....). I manicomi si chiudevano e le caserme si svuotavano.
Finiva la guerra in Vietnam o l’occupazione coloniale in Angola, spariva la dittatura in Portogallo e in Grecia.
Si ascoltavano gli Area e Alturas degli Inti Illimani finiva in classfica. Il mondo alla rovescia, se allora
dicevi che una cosa era “commerciale” significva che era da evitare o anche da bruciare (lo sanno bene le
malcapitate bands yankee che tourneggiavano da queste parti), oggi “commerciale” vuol dire che stai per entrare
nel club dei milionari e che sei uno “sfaccimmo”.
Tutto questo qualcuno, successivamente, lo definì “gli anni di piombo”. Ma per chi? Forse per il potere più
retrivo e bigotto, la destra dei Saccucci o dei Tanassi, degli Andreotti o dei Pirelli, o di Romiti, che
invocavano il Cile e i colonnelli contro l’aria di rivolta che si respirava nelle piazze e nelle fabbriche. La
reazione di questa destra fatta di attentati, stragi, omicidi, suicidi sospetti, massacri, violenze inaudite sulle
donne (come quella del Circeo…) alimentavano in molti il timore che un colpo di stato in Italia ci potesse essere
davvero.Forse è per questo che intere sezioni del PCI si trovarono dopo qualche anno a essere arrestate per banda
armata. Non era raro trovare militanti delle BR iscritte al sindacato o al partito.
Non sono cose di cui oggi gli excomunisti amano parlare. Molto meglio seppellire tutto sotto l’ epiteto “di
piombo” e fare finta che c’ erano solo quattro esaltati che pensavano di stare in Irlanda o in Palestina. Ma non
era così. L’ occupazione dell’ università di Bologna, la manifestazione del 12 marzo di Roma, i blindati e i
carrarmati per le strade portati dall’ allora ministro degli interni Cossiga furono probabilmente il culmine di
tutto il movimento di quegli anni. Poi lo scontro si fece più duro, selettivo e feroce. Fa impressione però vedere
su wikipedia, l’ enciclopedia in rete, nel macabro conteggio delle vittime di quegli anni, che il solo massacro di
Ustica, strage coperta da un buon numero di generali e ammiragli dello stato italiano, supera e pareggia i morti
per mano delle organizzazioni armate presenti allora in Italia.
Non cambia niente, ma non accetto lezioni da chi ancora oggi siede sulle poltrone del Parlamento e a distanza di
decenni non ha pagato per i crimini di stato commessi o coperti allora. E non è un caso che lo stato, in
particolare la democrazia cristiana e il partito comunista, non fece per Moro quello che poi fece per un Cirillo.
Lo scontro diventò disumano, si passò ad un confronto esclusivamente militare suicida e fine a se stesso. Non poca
responsabilità in questo l’ aveva l’ importanza che i media, la nascente televisione privata, la necessità dell’
apparire più che dell’ essere cominciavano a conseguire. Il movimento si polverizzò e tutto finì in un rifiuto
della politica e dell’ etica, che sfociò negli anni ‘80 dei paninari e dei Craxi e soprattutto dell’ eroina. Piano
piano siamo arrivati a oggi: gli “anni dello stronzio”.
Gli anni settanta io li ho visti descritti solo in brutti film, pieni di grigiore e paura, per lo più fatti da
signori che all’ epoca militavano nella FGCI. E che ricordo possono mai avere loro di allora? Io ricordo ben altre
cose. L’ autoriduzione, l’ esproprio, la chiusura delle centrali atomiche, le botte ai concerti per entrare
gratis, ma anche i film di Herzog o di Olmi, i concerti strapieni di Archie Shepp o di Luigi Nono, il teatro di
strada del Living o le azioni di artisti che si rifacevano ad una unica idea e necessità rivoluzionaria. Oggi mi
manca questo, la possibilità di sognare la rivoluzione. Questo sogno lo vedo svanito soprattutto in chi oggi ha
vent’anni e dovrebbe sentire ancora di più la necessità di rivoltare il mondo lasciatogli dai genitori. Non
abbiamo realizzato questo cd per la nostalgia dei nostri vent’ anni, ma solo perchè sentiamo la necessità di
ridare forma a termini censurati e in via di estinzione (come dopo un Congresso di Vienna, Bush e Woytila come
novelli Metternich) rivolta, ribellione, rivoluzione.
Oggi invece riprendono importanza termini che allora sembravano estinti: la religione, l’appartenenza di casta, la
razza, il sud e il nord. Il mondo sta peggio oggi di allora, basta mettere a confronto la felicità un po’
cialtrona di allora e la ricca depressione di oggi.Ribellarsi è giusto. Sempre.

sabato, marzo 10, 2007

11Marzo1977 Bologna,per non dimenticare.


Dal libro "In Ordine Pubblico" di autori vari - 2003 - curato da Paola Staccioli - Editore Associazione Walter Rossi

La mattina dell'11 marzo 1977 a Bologna, in seguito a un contrasto sorto nell'Istituto di Anatomia fra alcuni militanti del movimento e il servizio d'ordine di Comunione e Liberazione, i giovani del gruppo cattolico si barricano all'interno di un'aula, invocando l'intervento delle forze di polizia. Appena giunti sul posto, con mezzi spropositati, i carabinieri si scagliano contro gli studenti di sinistra intenti a lanciare slogan. La carica fa subito salire la tensione. Nel corso degli scontri successivi, che interessano tutta la zona universitaria, Francesco Lorusso, 25 anni, militante di Lotta Continua, viene raggiunto da un proiettile mentre sta correndo, insieme ai suoi compagni, per cercare riparo. Muore sull'ambulanza, durante il trasporto in ospedale. Alcuni testimoni riferiranno di aver visto un uomo, poi identificato nel carabiniere ausiliario Massimo Tramontani, esplodere vari colpi, in rapida successione, poggiando il braccio su un'auto per prendere meglio la mira. Lo sparatore, arrestato agli inizi di settembre e scarcerato dopo circa un mese e mezzo, sarà in seguito prosciolto per aver fatto uso legittimo delle armi. Quando si diffonde la notizia dell'assassinio, migliaia di persone affluiscono all'Università. Dopo che il corteo, partito nel pomeriggio, viene disperso da violente cariche, una parte dei manifestanti occupa alcuni binari della stazione ferroviaria, scontrandosi con la polizia, mentre altri si dirigono verso il centro della città e sfogano la propria rabbia anche infrangendo le vetrine dei negozi. Le iniziative di protesta dei giorni successivi sono duramente represse. Numerosi i fermi e gli arresti. Finiscono in carcere, tra gli altri, i redattori di Radio Alice, emittente dell'area dell'Autonomia Operaia chiusa dalla polizia armi alla mano. [NOTA: a tale proposito, vedi l'articolo "le ultime voci di Radio Alice"]. I fatti di Bologna caricano di tensione l'imponente corteo nazionale contro la repressione che si svolge il 12 marzo a Roma. Bottiglie molotov vengono lanciate contro sedi della DC, comandi di carabinieri e polizia, banche, ambasciate. Gli scontri nelle strade sono violenti, e in alcuni casi si svolgono a colpi di arma da fuoco. Ai compagni, ai familiari e agli amici di Lorusso si impedisce intanto di svolgere il funerale in città e di allestire la camera ardente nel centro storico, mentre il contatto ricercato dai militanti del movimento con i Consigli di Fabbrica e la Camera del Lavoro è reso difficile dalla posizione intransigente assunta dalle organizzazioni della sinistra storica. La frattura con il PCI raggiunge il suo apice nella manifestazione contro la violenza, organizzata per il 16 marzo a Bologna dai sindacati confederali, con la partecipazione, tra gli altri, della DC, partito che il movimento aveva indicato quale principale responsabile dell'assassinio. In quell'occasione al fratello di Francesco fu vietato l'intervento dal palco.
http://www.reti-invisibili.net/francescolorusso/
Altre informazioni su:http://www.lestintorecheamleto.net/lorusso.htm