mercoledì, ottobre 03, 2007

BALLATA DELLA CITTÀ TRISTE


Nelle vie ferme della città triste non si odono risate,non si resiste più.Nelle vie oscure regna la paura,senza fine sono i giorni della vita in segreto.
Entro le sue mura è finita la speranza:ricorda il futuro solo il pianto dei bimbi.Entro le porte con artigli brutali i padroni tengono iene e sciacalli.
E chi può passare per le vie buie senza aver paura di soffrire mille torture?Chi può passare per le vie infestate senza aver più paura di ferri e catene?
Nelle vie zitte una sola canzone:gli scarponi chiodati dal rimbombo marziale.Partono per la guerra a ammazzare senza ragione,a piantare in altra terra il seme della maledizione.
Con la testa china sotto un infame giogo come un lento gregge verso le mani del boia,passa tanta gente,e tanto afflitta che, ora come ora,mal si sente la vita.
E chi può passare per le vie moribonde senza avere paura di soffrire mille sevizie?Chi può passare per le vie malate senza aver più paura di carceri e catene?
Nella città triste condannano chi pensa,e il suo popolo assiste nell’indifferenza.Si ha paura del vicino,dell’amico, del parente:il sospetto è un vizio in tutti quanti presente.
Nella città oscena si respira già male,tanto l’aria è avvelenata di minaccia e menzogna.Ma una rabbia crescente viene, viene aumentando;ché il salire dell’onda nessuno lo può proibire.
E chi può passare per le vie assediate senza avere paura di tradimenti e imboscate?Ma bisogna andare avanti senza temere inganni,e questo per sfidare l’ira dei tiranni.
Il pianto del lutto dà alla lotta ragione,ché la morte è il frutto della rassegnazione.Basta un grido lanciato tra la folla dei tanti a infiammar la rivolta in rivoluzione!
Balada da cidade tristeJosé Colaço Barreiros Lingua: Portoghese Versione italiana di Riccardo Venturi6 maggio 2006http://www.prato.linux.it/~lmasetti/antiwarsongs/canzone.php?lang=it&id=3967

Nessun commento: