giovedì, aprile 28, 2011

Narratori di Pianura e da Bar.
















Francesco Conversano e Nene Grignaffini Premio Donatello 2006









Venerdì 29 aprile ore 20.00 presentazione del film documentario
Narratori di Pianura e da Bar
con Gianni Celati, Paolo Nori, Simona Vinci,
Ermanno Cavazzoni, Cristiano Cavina, Eraldo Baldini
un film in due parti di
Francesco Conversano e Nene Grignaffini
una produzione
RAI PER I 150 ANNI
una realizzazione
Movie Movie

La proiezione avverrà presso
l’Auditorium dei Laboratori DMS – Dipartimento di Musica e Spettacolo (Università di Bologna), via Azzo Gardino 65/a.
Saranno presenti gli autori e gli scrittori.
Info:http://www.moviemovie.it/










domenica, aprile 24, 2011

25 Aprile:Ricordate i morti ma ricordateli vivi.




Ora e Sempre Resistenza!

Poveri partigiani
Ascanio Celestini

Poveri partigiani portati in processione,
nei telegiornali, alla televisione,
sopravvissuti un tempo alle fosse comuni,
ma seppelliti in questo tempo dall’informazione.

Sfilano il 25 aprile, con le medaglie appese alle bandiere
accanto alle mogli dei sottosegretari appena uscite dal parrucchiere
dicono sottovoce: “viva la costituzione
ma adesso è tardi mi chiude la posta... devo prendere la pensione…”

Poveri deportati che mostrano la matricola alle telecamere
tra una pubblicità e l’altra il tetro tatuaggio
“questo sterminio vi è gentilmente offerto da una bibita gassata e da un famoso formaggio”

Poveri nomi e cognomi dei caduti di tutte le guerre
che stanno sempre sulla bocca degli onorevoli politici
con tutti quei morti in bocca c'avranno sicuramente un alito pesante
la loro lingua è un camposanto... dove resuscitano ogni tanto…

Poveri morti di Nassirya che forse ci credevano davvero
chi muore muore con onore... chi sopravvive vive nel dolore
povero Nicola Calipari che gli hanno pure intitolato un’isola pedonale
sarà contenta la moglie che ha sposato
una zona a traffico limitato?

Poveri parenti degli eroi, che almeno per un giorno
sono stati eroi anche loro, nei funerali in mondovisione
ma appena il giorno dopo, erano morti anche loro…
erano morti… che ricordavano altri morti.

Ma voi:

Ricordate i morti ma ricordateli vivi
Ricordate i morti ma ricordateli vivi
Ricordate i morti ma ricordateli vivi
Ricordate i morti ma ricordateli vivi
Ricordate i morti ma ricordateli vivi

venerdì, aprile 22, 2011

Anarchici:false locandine di Repubblica a Bologna.


Che pazzerelloni questi Anarchici bolognesi.Stamattina verso le 11 passo davanti all'edicola di Piazza Aldrovandi e noto una strana locandina di Repubblica sul fianco sinistro dell'edicola.Anomalo,penso,quello è il lato dei giornali di moto e varie,leggo e sul momento ho pensato:ma che "cavolo" scrivono stì "repubblicani"poi, memore di Cuore e delle sue prime pagine tarroccate con le notizie più assurde,la mia mente con velocità fulminea(circa 10 minuti)capisce e collega.Foto col telefonino e 2 chiacchere con il mio caro amico "il giornalaio siculo"che era ancora ignaro del fatto.Allego foto anche se ho visto che,ovviamente,ne ha già pubblicata una il sito di Repubblica.

giovedì, aprile 21, 2011

21 Aprile 1945:la liberazione di Bologna.




"All'ippodrono ci sono le corse domani" era il segnale che sarebbe stato trasmesso dalla BBC come segnale della contemporaneità dell'attacco diretto alla città da parte alleata e dell'azione partigiana. Le formazioni partigiane di città e dei comuni limitrofi dovevano operare per salvaguardare ed impedire la distruzione degli impianti civile e controllare i punti nevralgici di accesso alla città onde favorire la liberazione da parte delle truppe alleate.

Le prime unità alleate ad entrare in Bologna nelle prime ore del mattino di sabato 21 aprile 1945 furono il 2à Corpo Polacco dell'8 Armata Britannica, i reparti avanzati delle divisioni USA 91 e 34, avanguardie dei gruppi di combattimento Legnano, Friuli, Folgore e parte della brigata partigiana Maiella, aggregata anche quella all'8 Armata.

All'arrivo delle truppe alleate i partigiani avevano già preso possesso della Prefettura, della Questura, del Comune, del Pirotecnico, del carcere, delle caserme e controllavano tutti i punti nevralgici della Città. Alla testa di un corteo che raggiungerà Piazza Maggiore, Onorato Malaguti - che poi sarà il primo segretario generale della camera del lavoro - salendo su un tavolino da caffà indirizzà ai partigiani e ai soldati alleati il primo caloroso saluto: "I nazifascisti sono stati cacciati e non ritorneranno mai più. Ma se Bologna è libera non è così per tutta l'Italia. La guerra deve continuare contro i tedeschi e i fascisti fino alla loro completa sconfitta"......
Da:http://www.storiaxxisecolo.it/liberazione/liberazione5.htm

mercoledì, aprile 20, 2011

Zarlino






Passeggiando per via San Vitale,a Bologna,ovviamente sotto i portici,sulla destra verso la porta,nella rumorosa monotonia di tanti negozi alimentari 24 su 24 ore,boutique solo per strafighetti/e alla moda,modesti negozi chiusi e impolverati,ci si trova davanti ad una strana vetrina coloratissima e coperta di scritte,cartelli,vecchie foto e pagine di giornale.L'istinto di fermarsi è immediato,un'occhiata attraverso la vetrina e si è subito dentro.Sembra di entrare in altra epoca,tornare in quelle librerie,punti d'incontro e scambio di idee degli anni 70.Iibri,manifesti scritti a mano con frasi più o meno celebri ma piene di impegno/i,vecchie foto,da Mazzini a Lenin,dischi,quelli veri,LP di puro vinile a 33 giri,200 Motels di Frank Zappa per dirne uno ed altro ancora.Insomma un luogo un po' fatato e con un bisogno di vita,di movimento,di persone che gli diano un'anima,anima di cui la cultura ha tanto bisogno.

venerdì, aprile 15, 2011

Just Breathe. Pearl Jam




Devi solo prendere fiato!

Si, lo so che ogni vita deve finire
E così adesso ci sediamo insieme
ma poi dobbiamo andare

Sono fortunato
perchè posso contare sulle mie forze
alcuni possono contare sull’aiuto di qualcuno
altri invece non possono contare su nessuno

Resta con me
E prendiamo fiato insieme

Le esperienze sono i miei peccati
che non mi lasciano mai vincere
In ogni cosa, solo un altro essere umano
si, non voglio soffrire, c’è tanto nel mondo
Da arrivare persino a sanguinare

Resta con me
Sei tutto quello che vedo

Ti ho detto che ho bisogno di te?
Ti ho detto che ti voglio?

Se non lo faccio adesso
sono un pazzo, vedrai
Nessuno lo sa più di me
Lo confesso

Mi domando ogni giorno
Quando guardo il tuo viso
Tutto ciò che mi hai dato
E niente di ciò che hai preso

Niente prenderesti
Ma tutto daresti

Ti ho detto che ho bisogno di te?
Ti ho detto che ti voglio?

Se non lo faccio adesso
sono un pazzo, vedrai
Nessuno lo sa più di me
Lo confesso
Non prendi niente ma dai tutto

Stringimi fino alla morte
Ci rivedremo nell’aldilà

Addio Vittorio.


Hanno assassinato Vittorio Arrigoni,hanno assassinato un'Uomo di pace,un'Uomo che lottava tramite l'informazione per la pace e la libertà del popolo Palestinese.
Bastardi assassini non hanno rispettato neppure l'ultimatum dettato da loro.
Bastardi assassini chiunque voi siate.Restiamo umani,scriveva nel suo libro Vittorio,
ma i sentimenti e la ragione non sempre vanno d'accordo.Io non sono credente e la filosofia del perdono non sempre fa' parte delle mie priorità anzi oggi ho sentimenti di rabbia e di vendetta.Poi ripenso a Vittorio al suo impegno ed alle sue parole:restiamo umani,almeno noi.

Per ricordare Vittorio e per protestare contro la sua uccisione ci troviamo per un presidio oggi venerdì 15 aprile alle ore 17:30 in piazza Nettuno.Bologna.

Ulteriori informazioni:
http://www.facebook.com/bolognacittalibera#!/event.php?eid=160131714048662

giovedì, aprile 14, 2011

Un'Italia drogata dai massmedia.



E'un periodo che per comodità e per risparmiare qualche euro, vado a lavorare in autobus.Sembra una cosa banale ma,per chi si è sempre spostato in auto o in moto,
è un'esperienza altamente istruttiva.Mi spiego:i bus,perlomeno a Bologna,sono un piccolo laboratorio di verfica delle varie realtà civili ed anche incivili di quella società che per vari motivi si sposta in città:ascoltare i discorsi,le lamentele,gli apprezzamenti,attaccare discorso,entrare nelle discussioni più svariate fanno scoprire che la realtà "popolare" è veramente diversa da come uno
immagina.La potenza e l'influenza dei massmedia di berlusconi e filo berluconiani/leghisti è veramente enorme.So' di scoprire l'acqua calda ma odiare i diversi,extracomunitari,i comunisti e toghe rosse sembra ormai l'unico interesse dei miei concittadini.Quello che mi preoccupa oltremodo è che raramente sento qualche
voce contrariata che risponda a questo pensiero unico dilagante.L'eroina mediatica berlusconiana è riuscita in quello che non riuscì nemmeno a mussolini,omogeneizzare
la visione ed il pensiero del popolo italiano,anche la sinistra'nell'opinione popolare,sembra ormai sopravvivere solo in funzione antiberlusconiana.

Liberate Vittorio Arrigoni




Vittorio Arrigoni, volontario in Palestina e collaboratore de il manifesto, è stato rapito nelle scorse ore a Gaza, da un gruppo islamico salafita. Qualche ora fa su youtube è apparso un video che ritrae Vittorio con le mani legate e bendato, visibilmente ferito sul lato destro del volto. Sulle immagini scorrono alcune scritte in arabo con la data di oggi. Secondo le prime notizie i rapitori hanno chiesto la liberazione dello sceicco Abu Al Waleed Al Maqdisi, detenuto da Hamas. Se entro 30 ore il governo di Hamas non accoglierà la richiesta, Vittorio sarà ucciso.

Vittorio Arrigoni ha raccontato quotidianamente per il manifesto l’operazione “piombo fuso” del 2008, unico giornalista italiano rimasto nella zona della striscia di Gaza attaccata dalle forze militari israeliane. Dalla sua esperienza di quei mesi è nato il volume “Restiamo umani”, pubblicato nel 2009 da manifestolibri. Il suo blog è un punto di riferimento per chi vuole conoscere quanto avviene in Palestina: guerrillaradio.iobloggo.com

Il rapimento dovrebbe essere avvenuto tra ieri sera e questa mattina. Sul profilo facebook di Vittorio Arrigoni appare un suo post inviato alle 19.12 di mercoledì 13 aprile, che riportava la storia di quattro lavoratori palestinesi morti in uno dei tunnel scavati sotto il confine di Rafah, per aggirare l’assedio delle forze israeliane.

Da:Il Manifesto