domenica, ottobre 25, 2009

La Merda


La merda


Lei così tenera e pulita,
La base della nostra vita.
Lei che solleva dalle pene,
Lei che ci vuole tanto bene.
E tra ogni cosa, in fondo in fondo,
La più pacifica del mondo.
E tra ogni cosa, in fondo in fondo,
La più pacifica del mondo.

Il nome suo lo appiccichiamo
Al grande capo americano,
E a tutti i grandi mascalzoni
Che costruiscono cannoni.
Ma non è giusto, francamente,
Trattarla tanto indegnamente,
Ma non è giusto, francamente,
Trattarla tanto indegnamente.

Povera merda disgraziata,
Sempre svilita e disprezzata
Quando schifati ne parliamo
E il nome suo vituperiamo.
Mentre sappiamo che è innocente
E non ha colpa mai di niente,
Mentre sappiamo che è innocente
E non ha colpa mai di niente.

Non la si deve maltrattare,
Non la si deve confrontare
Con quegli squallidi drappelli
Che usano elmetti e manganelli.
E non si faccia mai la svista,
Di dire che è capitalista,
E non si faccia mai la svista
Di dire che è capitalista.

Sempre pazienti la aspettiamo
Ed ogni giorno la creiamo,
Mite, umilissima, garbata,
Utile, onesta e riservata.
Non la dovremmo tirar fuori
Per definir gli sfruttatori,
Non la dovremmo tirar fuori
Per definir gli sfruttatori.

Se per un po’ rifletterete
Onestamente converrete
Che perde presto consistenza
E ha una brevissima esistenza.
Mentre chi “merda” vien chiamato
Muore soltanto se ammazzato,
Mentre chi “merda” vien chiamato
Muore soltanto se ammazzato.

Anton Virgilio Savona

venerdì, ottobre 09, 2009

Federico Aicardi:la rumba del musicista farmacista

Nuova canzone di Federico "Fede" Aicardi cantautore bolognese, che di lavoro fa' il farmacista ma che di mestiere fa' il musicista, e nuova anche l'aria che si respira negli arrangiamenti e nelle atmosfere di questo suo nuovo brano musicale.Allora spaziamo con la memoria e la 
fantasia per capire bene perchè questa canzone ti mette addosso  quella triste allegria,che tutti conosciamo,per quei "dopo"in cui si inciampa nella vita.Siamo fuori dalle classiche atmosfere del cantautorato bolognese,qui l'aria che si respira è più internazionale,i ritmi, tutti latini,mi riportano alle "cantine"di Capossela e del Pat Garret di Bob Dylan ma nonostante ciò ritorna una gucciniana via Petroni e l'ombra di vecchie osterie ormai solo da narrare e perchè no quel disordine nella casa vuota tanto amato da Mogol/Battisti.Ed è proprio questo amalgamarsi di già,anche nostro, vissuto che fa' di questa canzone di Fede una novità nel panorama musicale non solo bolognese.
La versione parziale contenuta nel video è una prova di studio cantata da Roberto Costa che ne è anche l'arrangiatore,a presto la versione originala cantata da Fede. 

RUMBA DELLA RAMBLA


    LUCI DELL'ALBA IO NON SO PERCHE' TI PARLO
    CANI RANDAGI IN VIA PETRONI E UMORI DI BIRRA...
    E ALLA SPAGNOLA DELL' ERASMUS RACCONTI DI BOLOGNA
    E A UNA PERONI E A UNA CHITARRA S'AGGIUNGE UN NUOVO AMOR.

    CHE SBOCCIA TENERO E SPONTANEO COME UN FIORE
    CHE TI APPASSISCE IN MANO E PERDE OGNI SUO COLOR
    RICORDI OGNI CANZONE OGNI SORRISO NON C'E' NIENTE CHE E' DECISO
    NON VOGLIO PIU' MA IO RIPENSERO' AL TUO VISO

    CICA, TE GUSTA QUESTA RUMBA?
    L' HO FATTA DA ME, LA SUONO PER TE, CON CHITARRA FLAMENCA.
    GIRO IN UN'ALTRA RAMBLA
    NON E' VERO PERCHE' IO NON PENSAVO A TE
    MA NON LASCIARMI COSI

    PILE DI PIATTI BOTTIGLIE VUOTE NELLA CUCINA
    LA CASA E' VUOTA E PRIVA DELLA SUA REGINA
    NON C'E' NESSUNO IL DISORDINE MI CONSOLA
    E PIANGO E RIDO E MI DOMANDO SE SEI SOLA.

    E TI RIMPROVERO DI AVERMI AMATO FINO ALLA NOIA
    TU INVECE DI AVERE INARIDITO OGNI TUA GIOIA
    RICORDI DI QUEL GIORNO RITORNERANNO SEMPRE
    ANCHE QUEL BELGA CHE E' CON TE CREDO LO SENTA. 

    CICA, ¡NON SIAMO A BARCELLONA!
    SIAMO RIMASTI IN DUE SOTTO UN PORTICO BUIO DI BOLOGNA.
    MI SVEGLIO IN UN' ALTRA RAMBLA
    NON RICORDO SERRAT, POSSO FAR DALLA, SI',
    MA NON LASCIARMI COSI'.

    CICA, TE GUSTA QUESTA RUMBA?
    L' HO FATTA DA ME, LA SUONO PER TE, CON CHITARRA FLAMENCA.
    MI PERDO IN UN' ALTRA RAMBLA
    NON E' VERO PERCHE' IO NON PENSAVO A TE
    MA NON LASCIARMI COSI'.
   
    Federico Aicardi


Un simpatico post su Fede lo trovate quì:

http://franzblog2.wordpress.com/2009/09/28/il-cantautore/



giovedì, ottobre 08, 2009

Siete solo chiacchere e distintivo!

Sarà banale ma la prima scena che ho collegato alle "esternazioni" dell' unto dal signore alla notizia dell'incostituzionalità del lodo alfano è stata questa scena dal film" Il padrino".
Quando l'ho sentito dire" viva l'Italia,viva berlusconi" e noi(plurale maiestatis?)andiamo avanti ho capito che dopo aver toccato il fondo invece di risalire lui ha cominciato a scavare. 

mercoledì, ottobre 07, 2009

E mo il nano che fa senza il lodo alfano?


Io lo so' che probabilmente finirà tutto a tarallucci e vino ma un'attimo di sana soddisfazione democraticamente vendicativa mi sarà concesso o no?Dobbiamo aspettarci l'orda cornuta,nel senso di portatori di elmi cornuti,dei leghisti che uscendo dalle loro botteghe estenderanno il potere padano in tutta l'Italia a colpi di cotolette alla milanese,o un vero golpe in pure stile cileno guidato dal generalissimo la russa?Per ora GODIAM GODIAM GODIAMO!