martedì, giugno 26, 2007

Ecco il nuovo Super Eroe che salverà l'Italia


Si dichiara filosofo ed appartenente ad una moderata fazione conservatrice della C.D.L(Combricola Di Ladri)ma non fatevi ingannare dal suo dolce e vacuo sorriso,dal suo dondolate cranio ammiccante dietro di lui si nasconde il vero Superciuk(da lui hanno copiato Magnus&Bunker)che con un venefico colpo di fiato stordisce le sue povere vittime e le depreda di tutti i loro scarsi guadagni,perchè il suo motto è:noi rubiamo ai poveri per donare ai ricchi!

Scooterista?No grazie,sono un motociclista!


Scovata in rete l'ultima novità per gli scooteristi più alla moda,alla modica cifra di 10.000 euri potrete portarvi a casa questo meraviglioso ed ultra tecnologico prodotto della tecnologia moderna.Optional:carta igienica,salvietta profumata(lo scooterista ce l'ha PROFUMATO) e spazzolino per lo scarico.Verrà praticato uno sconto del 10%a tutti i clienti della crema contro le rughe del viso Scooter Cream,la crema per il vero scooterista!
Ps:i motociclisi sono quei personaggi che continuano a voler guidare quegli antiquati mezzi che sinistra ,raramente a destra,hanno una leva strana che si chiama cambio.

venerdì, giugno 22, 2007

Attenzione


Attenzione io so che questa casa aperta a tutti è sempre piena di compagni, i fiori che dipinge la tua mano sono belli e tanto colorati. Però ci si affeziona anche alla propria fantasia alla propria confusione al proprio essere persi in mezzo al mare, e le vele e le reti e le prigioni sono calde e danno sicurezza proprio come dei santi incorniciati. Attenzione che non ci si risvegli una mattina con qualche cosa da salvare.
Attenzione non è vero che son morte le sirene che le navi vanno avanti, Attenzione trasformatevi in ragni se solamente avete voglia di scappare, Attenzione che non ci ritroviamo con la testa di un serpente incapace di strisciare, tra i fori ancora aperti di un'idea. Attenzione a non lasciarsi per la strada i gesti le parole necessarie per parlare Attenzione a non svegliarsi una mattina senza la voglia di cambiare.
Attenzione lo so che il mantello di quel vecchio partigiano è sempre in prima fila lì sull'attaccapanni, e poi che la pazienza è una virtù e che il sole nascerà con l'acqua e con la neve di chissà tra quanti anni, Attenzione lo so che il fucile è lì nascosto in quel libro di racconti, però che non diventino ricordi o fantasie, che non sia caricato solamente a sogni. Attenzione che non ci troviamo una mattina per le strade, a raccontarci le nostre storie di bambini nati morti e magari, magari anche con soddisfazione. Attenzione che non ci ritroviamo tra le mani la paura calda immensa e vera dentro il corpo nella testa, tra le mani la paura calda immensa e vera della rivoluzione. Claudio Lolli

Anni 50 nati dalla guerra.


Non so' se capita anche a voi ma la memoria non è a settori,qui quell'anno,qui quel mese quel giorno e via dicendo,no spazia semplicemente
avanti e indietro nel tempo collegando ricordi e situazioni indipendetemente dalla logica e dalla volontà.Dico questo perchè scrivendo
degli anni 70 sono riaffiorati ricordi,per me altrettanto importanti,degli anni 50 anzi del 1957/58,la mia bellissima infanzia "tra la via
emilia e il West".Si perchè il quartiere dove sono cresciuto,santa viola a Bologna,allora era ancora immerso nella campagna,sotto casa un
campo dove si svolgevano infinite partite di calcio tra le varie vie del quartiere e dove,non ricordo in che mese,si fermava un pastore con
il suo gregge di pecore.Una pecora,come vuole madre natura,decise di partorire davanti ai nostri occhi,beh fu da quel giorno che
cominciammo a nutrire seri dubbi su cavoli e cicogne.Altra cosa importante per noi erano"il campo e la casa e dei cretini"zona dove
probabilmente,su i ruderi della casa bombardata dove giocavamo,prima della guerra esisteva un manicomio e da qui il nome che si portò
appresso fino alla sua demolizione sostituita da una modernissima fabbrica(La Castelli) ed il campo sostituito da un centro
sociale/bocciofila/campi da tennis/giardinetti.Il contadino era,ovviamente,il centro delle nostre attenzioni sopratutto nel periodo della
frutta,cosa c'è di meglio di un frutto rubato dall'albero?Nulla penserete voi,ma non quando il contadino corre forte e spara con una
doppietta caricata a sale bisogna avere gambe svelte!Nel nostro piccolo mondo fatto di 4 o 5 strade non ancora asfaltate,di campi di
grano,non esistevano praticamente pericoli,tranne il cadere dagli alberi e dalla inseparabile"bici",di auto ne circolavano 4 o 5 al
giorno,gli inverni portavano sempre tanta neve e l'estati tanto sole.Poi c'era la ferrovia con il suo"mostro a vapore",una vecchia
locomotiva a carbone addibita alle manovre di spostamento vagoni.Noi li' a bocca aperta,era uguale al mio modellino Rivarossi,fino a che un
giorno il macchinista ci fece salire nel caldo torrido e fumoso della cabina di guida,tra lui e il calore della caldaia noi facemmo quei 2
o 300 metri che ci fecero sentire Pecos Bill,Toro Seduto,le giubbe rosse,nordisti e sudisti tutto in una volta sola.E il fiume
Reno?Indimenticabile.L'inquinamento,se c'era,non doveva essere un granchè visto che nei periodi di secca ci facevamo il bagno,catturvamo
rane,salamandre,bisce d'acqua(povere bestie,che brutta fine) e con la fionda tiravamo sassate ai topi.Una cosa pericolosa però c'era anche
allora ed erano i residuati bellici,bombe inesplose,ma anche armi forse malamente sotterate o abbandonate nel dopoguerra,in quel caso si
chiamava il nostro nemico/amico contadino che,coraggiosamente armato di carriola,caricava il tutto e buttava nel pozzo.Poi i Prati di
Caprara con le torrette della zona militare e le seninelle sonacchiose che fingevano di non vederci "alla guida" dei vecchi autocarri Dodge
e Chevrolet abbandonati dagli americani.E il calzolaio siciliano fuggito dalla sua isola per non commettere un delitto d'onore,lo vogliamo
dimenticare?E "Rumagna"un'anziano che per miseria o per abitudine "ciccava"cioè raccoglieva i mozziconi delle sigarette,ne toglieva il
tabacco e con una mano sola,riempiva una cartina ed arrotalava una nuova sigaretta.Mi fermo qui',per ora,ma più scrivo più i ricordi si
affastellano uno sull altro tra maceria di vecchie e di nuove guerre,tra vecchie e nuove domande comincio un poco a smarrirmi,sarà l'ora
tarda o non so'.

mercoledì, giugno 20, 2007

Anni 70 nati dal fracasso.


Anni 70 nati dal fracasso.La frase del post è tratta da una canzone di Paolo Pietrangeli e nel suo contenuto già risponde ad una domanda che mi è stata posta da mia
figlia sia su com'era la Bologna che mi/ci manca sia su come erano i miei anni giovanili,appunto dalla fine degli anni 60 fino ai primi
anni 80,corrispondenti oggi alla sua età.E' una domanda,nella sua scarna semplicità,terribilmente complessa perchè riuscire a spiegare il
passaggio che porta da Rita Pavone agli scontri di piazza pretenderebbe molto più di un post anzi non basta un blog dedicato unicamente a
quegli anni.Eliminando la lettura dei libri e dei siti dedicati a quel periodo della "nostra" storia rimangono solo i ricordi,le esperienze
e le emozioni personali e già non è poco.Allora cominciamo con lo strettamente personale,anno 1965 l'incontro con 2 persone che avrebbero
cambiato completamente la mia visione della musica,della letteratura e della politica.Augusto e Sonia,incontrati durante un campeggio
estivo nelle mie vacanze agostane e romagnole;lui alto,magrissimo con un profilo da pellerossa e dei capelli,per allora,lunghissimi,lei con
profondi occhi scuri ed il magnetismo e la bellezza delle donne mediteranee.Con loro scoprii Bob Dylan,Woody Guthrie,Peter Seeger e tutta
la nuova canzone americana,Alen Ginsberg,Gregory Corso,Jack Kerouac,Lawrence Ferlinghett, WILLIAM BURROUGHS ,insomma tutta la beat
generation americana.Augusto si dichiarava anarchico,termine che io riuscivo a collegare unicamente e scolasticamente a Gaetano Bresci,e mi
spiegò i primi rudimenti del comunismo libertario che mi fecero intravedere un modo di vivere la vita completamente differente dal
mio.Tornato a Bologna passavo le mie giornate tra la biblioteca comunale e l'ascoltare tutta questa nuova musica.Per i risultati scolastici
fu un massacro,sia perchè non studiavo sia perchè cominciai a rompere i coglioni ai prof.con argomenti,allora,non proprio conformi alla
scolasticità.Cominciai a leggere anche i classici del movimento anarchico ed il loro giornale Umanità Nova,quando lo trovavo lo compravo in
alternativa era nella bacheca dei giornali all'esterno della Camera del Lavoro assieme all'Avanti ed a L'Unità.In quel periodo uscivo con un gruppo di amici che frequentavano scuola d'arte ed il liceo artistico e già si avvertivano i primi sussulti di una nuova arte che
rompesse con gli schemi di quella tradizionale,un'occhio alle eperienze USA e l altro ai movimenti rivoluzionari.Siamo,più o meno al 1967.Continua.

martedì, giugno 19, 2007

Chiesa Chiesa


Tra le ballate della fine degli anni 60 che ancora ricordo per l'impatto che ebbero su di me c'è sicuramente "Chiesa Chiesa" di Giovanna Marini la folk singer,termine sicuramente riduttivo,romana che allora faceva parte del Nuovo canzoniere italiano assieme a Ivan Della Mea, Gualtiero Bertelli, Paolo Pietrangeli e a tanti altri interpreti della canzone popolare,sociale e politica.I contenuti di questa lunga ballata non hanno perso il loro valore,anzi sembrano scritti oggi e non nel 1967.

Chiesa Chiesa
(Testo e musica: Giovanna Marini)da Chiesa Chiesa, 1967

Chiesa, Chiesam’hai creato e m’hai distruttoma Dio io non l’ho raggiunto piazzata tra me e lui come una pietra tombale mi tratti da mortaper potermi un giorno resuscitare.
Sono nata cattolica e cattolica credente,ho solo un pensiero fisso nella mente distruggere la Chiesa andavo a scuola, a scuola dalle suore e a Messa portavo al posto del messale le piccole edizioni foderate uguale con Ippolito Nievo Pirandello, Pavese,gli amanti di Lady Chatterley scritto in inglese per non accettare tranquilla di fare quello che vuole la Chiesa nostra madre non per Dio, non per noi, ma per la propria sopravvivenza.
Chiesa, Chiesa m’hai creato e m’hai distrutto ma Dio io non l’ho raggiunto piazzata tra me e lui come una pietra tombale mi tratti da morta per potermi un giorno resuscitare.
Non si scappa dalla Chiesa corri forte come il vento ma la trovi lì in attesa indulgentissima ventosa scoprirai che non c’è offesa che la possa disarmare sempre pronta a contrattare perdonare riassorbire.Dici:«ecco, guarda ho peccato e non mi importa stando alle tue regole l’anima mia è morta lasciamela in pace come con una defunta»,ma ci sarà il prete illuminato dice: «hai fatto bene a peccare se hai peccato»e ti ritrovi con questo Cristo risorto ma non era meglio se restava morto.
Fingi di non vedere le infinite vie d’uscita che non sono compromesso anzi, ti spiegano,grandezza della Chiesa:sono le chiavi per aprire le porte che ti accolgono cattolico fino alla morte fingi di non vederle fai l’ottuso, il cristallino esigi pane per il pane vino per il vino dopodiché t’accorgi che così sei piùcattolico di prima anzi, il meglio, il fior fiore, la crema cattolico di prima anzi, il meglio, il fior fiore, la crema.
Chiesa, Chiesa m’hai creato e m’hai distrutto ma Dio io non l’ho raggiunto piazzata tra me e lui come una pietra tombale mi tratti da morta per potermi un giorno resuscitare.
Guardi ai cattolici con scherno e disprezzo quelli San Vincenzo e dieta il Venerdì che leggono l’Osservatore Romano e rubano senza che gli tremi la mano fanno la comunione ostentatamente sentendosi gli eletti tra tutta la gente gridano allo scandalo se due innamorati fanno l’amore senza essere sposati associano il concetto di peccato e di offesa solo con quello di carne lesa usano a sangue freddo un sacramento pur di avere un appalto o una poltrona in parlamento gridi «farisei, impostori»poi ti accorgi che questo lo gridava anche Cristo morto e risorto per ritrovarsisolo cattolico di sinistra.Ma allora,come ne usciremo noi come faremo a distruggere la tomba che sapientemente la Chiesa dopo secoli di governo ha imparato a forza di dogmi a costruirci attorno.
Poi, ho conosciuto lui, l’abate,un povero vecchio prete da tutti scartato come un appestato perché era un prete spretato.È venuta persino la polizia a chiedere perché lo ospitavo a casa mia lui che era un prete spretato.Papa Pacelli lo aveva esiliato Papa Giovanni lo aveva richiamato e lui tra papa e papa sballottato sperava, cercava,soffriva.Così mi ha insegnato,il prete spretato a amare di essere viva e con la vita la verità cercarla senza viltà.Mi spiava con un sorriso curioso stupiva che credessi all’Inferno«Se ami Dio non puoi accettare che viva il suo vuoto in eterno».«Se ami Dio non puoi accettare che viva il suo vuoto in eterno».
Prete spretato da quando ti ho incontrato sento così vivo il mio corpo forte come se avesse vinto persino la morte.
Perché dovrei tremare perché aver paura quando siamo tanti da un solo blocco solo cresciuti, perfezionati mai morti e mai nati.Sarebbe bello sapere su quale strada andare sicura sin da prima invece di cercare giorno dopo giorno e scegliere magari quella che pare a tutti la peggiore.Vorrei sentirmi dire in quella casa è Dios enza ogni volta trovare un io più grande del mio.Perché dovrei tremare perché aver paura quando siamo tanti da un solo blocco solo cresciuti, perfezionati mai morti e mai nati.È meglio non sapere su quale strada andare sicuri sin da prima è meglio cercare giorno dopo giorno e scegliere magari quella che pare a tutti la peggiore.Perché dovrei tremare perché aver paura quando siamo tanti da un solo blocco solo cresciuti, perfezionati mai morti e mai nati.
Prete spretato da quando ti ho incontrato sento così vivo il mio corpo forte come se avesse vinto persino la morte.
Certamente conosciamo il cattolico romano quello col naso aquilino e le lunghe bianche ossa quello con l’assicurazione ereditaria alla vita eternaer editaria come le tare della sua famiglia nera quello che della salvezza è certo, non spera ben sapendo che gli spetta per rango e per onore quello che disprezza chi vive sempre sull’orlo di perdere l’anima e sta aggrappato alla sua e non sa che lui l’anima non ce l’ha.Quello che dice che pratica la carità cristiana e che grida all’infamia se un povero disoccupato si è comprato un bel vestito o rifiuta un pacco dono quello che vicino a sé non ha proprio nessuno circondato come è da uno spessore di due metri almeno tutto pieno di virtù dogmi, crismi e catechismi.Quello che dice che Cristo era il primo socialista che si accosta alla Samaritana e una sera si è chinato e ha lavato i piedi a Pietro.
Ma Cristo è la Samaritana, è Pietro, è te, è me, è solo vita, è noi che siamo nati eterni e andiamo a morire Cristo è Antigone, è Giocasta, è Bruto, è Caligola,è il bandito Giulianoè Leonardo Cimino.
Chiesa, Chiesa m’hai creato e m’hai distrutto ma Dio io non l’ho raggiunto piazzata tra me e lui come una pietra tombale mi tratti da morta per potermi un giorno resuscitare.
Chiesa, Chiesa come hai potuto cambiare l’amore in colonne di potere.I tuoi progressi da alunno intelligente tutto sommato non mi dicono niente.Spero che un giorno tu voglia capirese vuoi salvare Dio devi scomparire se vuoi salvare Dio devi scomparire se vuoi salvare Dio devi scomparire.

lunedì, giugno 18, 2007

Pribke e il dio che non c'è.


Fate una ricerca su "dio dov'era" e su Google avrete come risposta: 158.000 per dio dov'era.Il dubbio che il dio degli ebrei,dei cristiani,dei mussulmani,davanti alle bestialità degli uomini,non c'era e non c'è,diventa una
certezza.Si perchè,se non sei accecato dal dogmatismo religioso,dovrai pure renderti conto che,anche se sei credente,il tuo dio è perlomenolatitante ed assenteista.Questo è un dio infinitamente buono che crea inferni non solo in terra,nella vita degli uomini,nei campi di sterminio di qualsiasi colore essi siano,nelle guerre,nelle quotidiana sopraffazione del forte sul debole,questo è un dio infinitamente ed eternamente
buono che se non ti sottometti al suo potere,alle sue leggi,ti condanna all'inferno eterno.Allora datemi un dio cattivo e vendicatore,lo
preferisco.Un dio che io debba temere,di cui temo le vendette come e più di quelle degli uomini fatti a sua immagine e somiglianza e che
mai lo potranno raggiungere nell'immenso bene e nell'immenso male.Non parlatemi del libero arbitrio,perchè un dio infinitamente buono nonpermeterebbe mai ai suoi figli di fare tutto il male che fanno,anche in suo nome, con la cosapevolezza,anzi la certezza,di averli creati
per poi condannarli alle fiamme eterne,questo dio si renderebbe conto dell'errore fatto e con uno schioccare delle sue celesti dita
cancellerebbe la terra con tutti i suoi orrori.E Priebke?Solo un'altro esempio che dio non c'è.Anche se le parole che seguono sono ben conosciute,spero vengano ritrovate e mai cancellate dalla memoria e dalla coscienza di chi le
leggerà.
Lo avrai camerata Kesselring il monumento che pretendi da noi italiani ma con che pietra si costruirà a deciderlo tocca a noi. Non coi sassi affumicati dei borghi inermi straziati dal tuo sterminionon colla terra dei cimiteri dove i nostri compagni giovinettiriposano in serenità non colla neve inviolata delle montagne che per due inverni ti sfidarono non colla primavera di queste valli che ti videro fuggire. Ma soltanto col silenzio dei torturati Più duro d'ogni macigno soltanto con la roccia di questo patto giurato fra uomini liberi che volontari si adunarono per dignità e non per odio decisi a riscattarela vergogna e il terrore del mondo. Su queste strade se vorrai tornare ai nostri posti ci ritroverai morti e vivi collo stesso impegno popolo serrato intorno al monumento che si chiama ora e sempre RESISTENZA" Piero Calamandrei, Lapide ad ignominia, Cuneo, 1952

domenica, giugno 03, 2007

Compagno,sempre compagno,nonostante loro.


Nonostante loro,intendendo i compagni in area di governo,io resto compagno,anche se la ragione mi direbbe di fregarmene altamente di tutto e di farmi solo i cazzi miei,non ce la faccio a buttare a mare 40 anni di sogni,di incubi,di speranze e delusioni.Io figlio della piccola borghesia impiegatizia bolognese conservatrice e di destra, quasi un benestante cresciuto in un quartiere proletario della periferia Bolognese ho fatto presto a capire che si stava meglio alla sezione del PCI che in parrocchia,ho preferito da subito i moccoli che partivano alla Nannetti durante le discussioni,politiche o di sport che fossero,al salmodiare del prete e delle beghine in chiesa:poi volete metter l'odore del fumo delle Nazionali,delle Sax e del toscano tra i tavolini dove si giocava a briscola alla puzza mielosa dell'incenso?Poi tutto il percorso comunista libertario dagli anni 60 ad oggi,perchè dietro di noi c'è tutto un passato che non è solo nostalgia della gioventù ma è anche impegno in prima persona,è strada percorsa assieme,per perdersi poi in tanti rivoli di vita,è a volte ritrovarsi per ricominciare con tante esperienze in più,è partecipare,anche magari con un semplice blog,ad una crescita individuale e collettiva.Perchè comunque il potere costituito sappia che c'è chi non cede al suo qualunquismo, al suo

cambieremo tutto per non cambiare nulla,alla sua disinformazione,al suo trasformismo politico

solo in funzione della sua soppravivenza,perchè sappia che di questa spina che ha nel fianco non si libererà tanto facilmente.Illusioni?Puo darsi,ma siamo ancora qui,possibilmente,a rompere i coglioni!