martedì, marzo 30, 2010

Odiare i mascalzoni è una cosa nobile.Quintiliano

Quando "il mascalzone" dice "la sinistra mi odia" dice,cosa rara,una giusta verità.
Io/Noi non siamo assolutamenti tenuti a non odiare il nostro nemico,non avversario,perchè chi cerca di distruggere la Democrazia a suo piacimento è un nemico e per lui non si deve provare nessun tipo di pietas,non va' scusato,perdonato,sopportato va conbattuto proprio con quei mezzi democratici che lui vuole eliminare.Resistere,combattere e ricrearsi imparando e sfruttando anche le lezioni che ci vengono proprio dai successi altrui.La Storia ci insegna che perdere una battaglia non è perdere una guerra,se l'antifascismo si fosse arreso ai primi insuccessi la storia dell'Italia sarebbe stata ,se possibile,ancora peggiore.Per cui tutta la sinistra deve trarre una lezione dagli ultimi avvenimenti elettorali e se Vendola stravince nonostante" baffetto" vorrà pur dire qualcosa.....a buon intenditore....

lunedì, marzo 29, 2010

Hanno fatto il PIENO.


Mi sembra che questa immagine ben illustri la situazione postelettorale dell'Italia,è l'immagine esatta di chi ci governa e di chi vuole essere governato da questo centrodestra.Amen

venerdì, marzo 26, 2010

Bologna:il mistero delle biciclette incartate.



Opera d'arte?Una forma di protesta contro gli incidenti di cui sono vittime i ciclisti?
Stà di fatto che in varie parti di Bologna sono apparse queste biciclette incartate e variamente parcheggiate.Alcune sono già sparite(opera del comune e dei solerti vigili urbani?),se qualcuno sa' qualcosa di preciso,si faccia vivo.

mercoledì, marzo 24, 2010

Oggi 25/03/10 a Bologna Raiperunanotte




Oggi tutti al Paladozza, anche con le stampelle,contro il coprifuoco sulla informazione imposto dal nano e dai suoi servi.

giovedì, marzo 18, 2010

Fausto e Iaio oggi avrebbero cinquant’anni


Fausto e Iaio oggi avrebbero cinquant’anni,
sono stati assassinati quando ne avevano
diciotto, a Milano, alle otto di sera del 18
marzo 1978. I due ragazzi erano degli
attivisti del Centro Sociale Leoncavallo, la
sera della loro morte stavano tornando a
casa di Fausto, la madre li aspettava per
cena, era sabato sera, dopo sarebbero andati
in centro con degli amici per ascoltare un
concerto. Arrivati all’altezza di via
Mancinelli, nel quartiere proletario del
Casoretto, Fausto e Iaio s’imbattono in un
gruppo di tre persone che li aspettano
avvolti nella penombra. Dopo un rapido
scambio di battute, i tre esplodono otto
colpi di pistola contro i due ragazzi per
poi volatilizzarsi. Iaio morirà sul colpo,
Fausto spirerà nell’ambulanza che lo sta
trasportando in ospedale.......
Da:
http://www.zic.it/fausto-e-iaio-casoretto-milano-18-marzo-1978/

Ma non è una malattia


Una delle canzoni più belle ed attuali,nonostate gli anni,di Gianfranco Manfredi.




MA NON È UNA MALATTIA

Mi hanno detto: sei scoppiato / come ti sei
rovinato / dimagrito, sembri quasi uno
zombie / ...sarà colpa delle notti / che ho
passato ad aspettare / cose che forse
dovevano arrivare. /

Ma non è una malattia / no, non è una
malattia / e non è una malattia / malattia. /
E mia madre m'ha guardato / dice: come sei
finito! / cosi in basso non t'avrei pensato
mai... / Sì ma in basso puoi scoprire / le
sottili incrinature che non puoi studiare
all'Università. /

Ma non è una malattia / no, non è una
malattia / e non è una malattia / malattia. /
Mi hanno detto: il tuo vestito / sembra
veramente usato / non ti cambi mai, mi
sembri proprio giù. / Beh scusatemi ragazzi
/ oggi non ho altro da pensare / ho il mio
abito di dentro da cambiare. /

Ma non è una malattia / no, non è una
malattia / e non è una malattia / malattia./
Mi hanno detto: il tuo lavoro / non è una
cosa sicura / ogni mese cambia e dopo che
farai? / Forse sono un pò svanito / ma il
domani non esiste / e quest'oggi io non
voglio essere triste. /

Ma non è una malattia / no, non è una
malattia / e non è una malattia / malattia.

Notizie e testi di e su Gianfranco Manfredi:
http://www.gianfrancomanfredi.com/
http://www.bielle.org/Pages/g_manfre.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Gianfranco_Manfredi

mercoledì, marzo 17, 2010

The Harvest Song



The Harvest Song

Un giorno ci prenderemo le buone cose della terra
Che i parassiti accumulano e vendono;
Ci terremo per noi ciò che produciamo
E i capi se ne vadano all'inferno.
La terra è sul bottone che portiamo noi del sindacato
Noi scateneremo il gatto del sabotaggio se non avremo quel che ci spetta!

Some day we'll take the good things of the earth
That the parasites hoard and sell;
We'll keep our products for ourselves,
And bosses can go to hell.
The earth is on the button that we Wobblies wear;
We'll turn the sab cat loose or get our share!

Ralph Hosea Chaplin (1887—1961)

lunedì, marzo 15, 2010

lunedì, marzo 08, 2010

Io non mi sento italiano.


Io non mi sento italiano.

......Mi scusi Presidente
se arrivo all'impudenza
di dire che non sento
alcuna appartenenza.
E tranne Garibaldi
e altri eroi gloriosi
non vedo alcun motivo
per essere orgogliosi.
Mi scusi Presidente
ma ho in mente il fanatismo
delle camicie nere
al tempo del fascismo.
Da cui un bel giorno nacque
questa democrazia
che a farle i complimenti
ci vuole fantasia......

Giorgio Gaber

sabato, marzo 06, 2010

Te recuerdo Amanda

Victor Jara

Non mi spaventano le minacce,
padroni della miseria:
la stella della speranza
continuerà ad esser nostra.
(Vientos del Pueblo, 1973)


Questa versione è interpretata da Silvio Rodriguez

TI RICORDO AMANDA

Ti ricordo Amanda
la strada bagnata
mentre correvi alla fabbrica
dove lavorava Manuel

Il sorriso aperto
la pioggia nei capelli
non importava niente
correvi a incontrarti
con lui con lui con lui con lui con lui
sono cinque minuti
la vita è eterna
in cinque minuti
suona la sirena
si torna al lavoro
e tu camminando
illumini tutto
quei cinque minuti
ti hanno fatto fiorire

Ti ricordo Amanda
la strada bagnata
mentre correvi alla fabbrica
dove lavorava Manuel
Il sorriso aperto
la pioggia nei capelli
non importava niente
correvi a incontrarti
con lui con lui con lui con lui con lui

Con lui che partì per la sierra
che non aveva fatto niente
che partì per la sierra
e in cinque minuti

venerdì, marzo 05, 2010

Sbagliano e come sempre non pagano.

Gira e rigira alla fine le liste in Lombardia ed in Lazio con"decreto interpretativo"vengono presentate.In altre situazioni sarebbe abuso di potere,in una Democrazia tutto ciò e tanto altro che avviene ed è avvenuto nel nostro paese non sarebbe possibile.L'Italia e gli italiani si meritano tutto ciò?Evidentemente sì visto che il governo votato dalla maggioranza è questo e che continua a devastare il nostro paese senza che nessuno abbia la voglia di opporsi,non la forza,la voglia.
Qualche politico dell'"opposizione" rumoreggia un po'ma la cosa finisce lì.Io ormai non mi arrabbio neanche più,a volte tendo l'orecchio sperando di sentire un rumore di crolli ma gli unici che sento sono quelli dei nostri territori che piano piano muoiono sotto il malaffare,sono quelli della morale e della solidarietà tra gli esseri umani che ormai sono spariti sotto un cumulo di spazzatura reale e mediatica.Amen.

Violenze a Bolzaneto, 44 condanne










GENOVA - Nella caserma di Bolzaneto, durante il G8 dell'estate 2001, i no-global furono picchiati, umiliati, sottoposti a "trattamenti inumani e degradanti". Ci fu
tortura, e gli imputati sono colpevoli.
Generali della polizia penitenziaria, guardie carcerarie, ufficiali dell'Arma e militari,
agenti e funzionari di polizia, persino quattro medici: questa sera la Corte
d'appello del tribunale di Genova li ha condannati tutti e 44. A nove anni dai fatti
la maggior parte dei reati è prescritta, ma i responsabili pagheranno comunque
risarcendo le vittime delle violenze. E con loro metteranno mano al portafogli anche i
ministeri di appartenenza (Giustizia, Interno, Difesa), che dovrebbero sborsare
una cifra superiore ai dieci milioni di euro.
Sono state inflitte sette condanne a complessivi dieci anni di reclusione nei
confronti di quattro guardie carcerarie responsabili di falso - reato non
prescritto - , e di tre poliziotti che avevano rinunciato alla prescrizione. I
sette imputati condannati sono: l'assistente
capo della Polizia di stato Massimo Luigi Pigozzi (3 anni e 2 mesi), gli agenti di
polizia penitenziaria Marcello Mulas e Michele Colucci Sabia (1 anno) e il medico
Sonia Sciandra (2 anni e 2 mesi). Pene confermate a 1 anno per gli ispettori della
Polizia di Stato Matilde Arecco, Mario Turco e Paolo Ubaldi..................
Da:Repubblica
Io non posto nessun commento,fate voi....