venerdì, maggio 05, 2006

Mai più


A tutti i ragazzi che son partiti con lo zaino in spalla nella nebbia d’un mattino d’aprile vorrei fare il monumento a tutti i ragazzi che hanno pianto con lo zaino in spalla gli occhi bassi sulla tristezza vorrei fare il monumento
non di marmo, nè di cemento, nè di bronzo che si fa verde sotto il morso acuto del tempo un monumento del loro dolore un monumento del loro terrore e del loro stupore
ecco il mondo profumato, pieno di risa pieno di uccelli blu, di colpo cancellato da uno sparo un mondo nuovo dove sotto un corpo che cade s’apre una macchia di sangue.
Ma a tutti quelli che son rimasti coi piedi al caldo nei loro uffici a calcolare i profitti della guerra che hanno voluto a tutti i grossi, tutti i cornuti che trascinano la pancia nella via e contano, contano quei soldi.
A tutti quelli innalzerei il monumento adatto a loro con la spranga, con la folgore, coi calci, coi pugni con le parole che incolleranno alle loro rughe ai loro doppi menti marchio di vergogna e di fango. Boris Vian (1954)

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