All'alba entrano a Bologna le prime unità combattenti alleate: alle 6 da est i soldati del 2° Corpo Polacco dell'VIII Armata, al comando del generale Anders, alle 8 da sud i reparti avanzati della 91a e 34a divisione USA, avanguardie dei gruppi di combattimento italiani Legnano, Friuli, Folgore e parte della brigata partigiana Maiella, aggregata all'VIII Armata. I soldati italiani sono stati fermati alle porte della città per dare la precedenza ai polacchi. Gruppi partigiani hanno già preso possesso dei principali edifici pubblici e controllano le strade del centro. Il cappellano militare don R. Giovanni Grzondziel fissa sulla cima della torre Asinelli una grande bandiera con i colori della sua Polonia. La popolazione bolognese accorre e circonda festante i soldati liberatori. Nella tarda mattinata dal balcone di palazzo d'Accursio si affacciano il presidente del CLN regionale Antonio Zoccoli, il prefetto Gianguido Borghese e il nuovo sindaco designato Giuseppe Dozza. L'ex podestà fascista Mario Agnoli, intervenuto per passare le consegne alla nuova amministrazione, viene lasciato libero di allontanarsi dal palazzo comunale sotto la protezione di padre Casati e verrà ospitato per qualche tempo nel convento domenicano.
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