venerdì, gennaio 16, 2009

Perché l'Occidente E' Tanto Odiato di Robert Fisk


 
The Indipendent
Perché l'Occidente E' Tanto 
Odiato
 
Robert Fisk 
Traduzione: Bernardino Tolomei
 
Ci risiamo, Israele ha 
riaperto le porte dell'inferno
per i palestinesi. Quaranta 
rifugiati civili morti in una 
scuola dell'ONU, altri tre in 
un'altra. Non male per il 
lavoro di una notte a Gaza 
dell'esercito che crede nella 
"purezza delle armi". Ma 
perché dovremmo sorprenderci?
Ci siamo dimenticati dei 
17.500 morti - per la maggior
parte civili, per la maggior
parte donne e bambini - 
nell'invasione israeliana del 
Libano; i 1.700 civili 
palestinesi morti nel massacro 
di Sabra-Chatila; il massacro
a Qana nel 1996 di 106
rifugiati civili libanesi
bambini per più della metà, in 
una base ONU; il massacro dei 
rifugiati di Marwahin che 
erano stati cacciati dalle
loro case dagli israeliani nel 
2006. e poi massacrati 
dall'equipaggio di un 
elicottero israeliano; i 1.000 
morti, quasi tutti 
bambini,dell'invasione e del 
bombardamento del Libano in 
quello stesso 2006?
Quello che è incredibile è che 
tanti leader occidentali, 
tanti presidenti e primi 
ministri e temo, tanti 
giornalisti si siano bevuti la
solita vecchia bugia: che 
Israele ci mette tanta 
attenzione per evitare le 
vittime civile. "Israele fa 
ogni possibile sforzo per 
evitare che ci siano delle
vittime civili" ha detto uno
degli ambasciatori israeliani
poche ore prima del massacro 
di Gaza. E ciascun presidente
e primo ministro che ha 
ripetuto questa menzogna come
pretesto per evitare un 
cessate il fuoco, ha sulle 
mani il sangue della 
macelleria dell'altra notte.
Se George Bush avesse avuto il 
coraggio di chiedere un 
immediato cessate il fuoco 48
ore prima, quei 40 civili, i 
vecchi e le donne e i bambini, 
sarebbero ancora vivi.
Quello che è successo non è 
solo deplorevole, è una vera 
vergogna. Sarebbe troppo forte 
chiamarlo crimine di guerra? 
Perché è così che definiremmo 
questa atrocità se a 
commetterla fosse stata Hamas.
Quindi è stato davvero un 
crimine di guerra, temo. Dopo 
aver scritto su tante 
uccisioni di massa compiute 
dagli eserciti del Medio 
Oriente - dalle truppe
siriane, dalle truppeirachene, 
dalle truppe iraniane, dalle 
truppe israeliane - penso che 
la mia reazione dovrebbe 
essere di cinismo. Ma Israele 
rivendica di star combattendo 
la nostra guerra contro il 
"terrorismo internazionale". 
Gli israeliani dichiarano che 
a Gaza stanno combattendo per 
noi, per i nostri ideali 
occidentali, per la nostra 
sicurezza, in nostra difesa, 
secondo i nostri valori. E 
così anche noi siamo coinvolti 
nella ferocia dispiegata su 
Gaza.
In passato ho riferito sulle 
scuse che l'esercito 
israeliano ci ha imbandito per 
questi atti vergognosi. Dato 
che esse possono essere 
riscaldate per le prossime 
ore, eccone alcune: che i 
palestinesi avevano ucciso i 
loro stessi profughi, che i 
palestinesi avevano tirato 
fuori i corpi dai cimiteri e 
li avevano sistemati tra le 
rovine, infine che la colpa 
era dei palestinesi perché 
appoggiavano una fazione 
armata, o perché dei 
palestinesi armati avevano 
usato deliberatamente dei 
profughi innocenti come scudi.
Il massacro di Sabra e Chatila 
fu commesso dai falangisti 
libanesi alleati della destra 
israeliana, mentre le truppe 
israeliane, come ha rivelato 
la stessa commissione 
d'inchiesta israeliana, rimase 
a guardare per 48 ore senza 
fare niente. In risposta alle 
critiche nei confronti di 
Israele, il governo di 
Menachem Begin accusò il mondo 
di diffamazione. Dopo che 
l'artiglieria israeliana aveva
fatto fuoco contro la base ONU 
di Qana nel 1996, gli 
israeliani affermarono che 
nella base si nascondevano
anche degli armati di 
Hezbollah. Era una bugia. I 
più di 1.000 morti del 2006 - 
una guerra iniziata dopo che 
Hezbollah aveva catturato sul 
confine due soldati israeliani
- furono liquidati 
semplicemente come una 
responsabilità di Hezbollah. 
Israele dichiarò che i corpi 
dei bambini uccisi in un
secondo massacro di Qana 
potevano essere stati portati 
da un cimitero. Era un'altra 
bugia. Per il massacro di 
Marwahin non fu mai chiesto 
scusaFu intimato alla gente 
del villaggio di andarsene, 
essi obbedirono agli ordini ma 
furono attaccati da un 
elicottero armato. I profughi 
presero i bambini e li misero 
intorno al camion con cui
stavano viaggiando , per far 
capire ai piloti israeliani di 
essere inoffensivi. Allora 
l'elicottero si avvicinò e li
sterminò; solo due 
sopravvissero, fingendosi 
morti. Israele non ha mai
chiesto neppure scusa.
Dodici anni prima un altro 
elicottero israeliano aveva 
attaccato un'ambulanza che
portava dei civili di unvicino
villaggio - anche 
questa volta dopo che era 
stato intimato loro di 
andarsene - ed avevano ucciso 
tre bambini e due donne. Gli
israeliani dichiararono che un 
combattente Hezbollah era 
nell'ambulanza. Non era vero. 
Io riportai tutte queste 
atrocità. Investigai, parlai 
coi sopravvissuti. Così fecero 
molti miei colleghi. 
Naturalmente ci toccò la più 
infamante delle calunnie: 
fummo accusati di essere 
antisemiti.
Scrivo quanto segue senza il
minimo dubbio:sentiremo ancora
questo tipo di scandalose 
invenzioni. Ci propineranno la 
menzogna la-colpa-è-di-Hamas - 
lo sa il cielo che c'è 
abbastanza di cui incolparli, 
senza aggiungerci altri 
crimini - e ci racconteranno 
dei corpi-presi-nei-cimiteri, 
e quasi sicuramente ci 
racconteranno che 
Hamas-era-nella-scuola-dell'ONU
 e certo avremo la bugia 
dell'antisemitismo. E i nostri 
leader mugugneranno e 
ricorderanno al mondo che è 
stata Hamas a romperela 
tregua. Non è vero. L'ha rotta 
Israele, prima il 4 novembre 
con un bombardamento che
uccise sei palestinesi a Gaza 
e ancora il 17 novembre 
uccidendo in un altro 
bombardamento altri quattro 
palestinesi.
Si, Israele ha diritto alla 
sicurezza. 20 israeliani 
uccisi intorno a Gaza in 10 
anni è un triste bilancio. Ma
con 600 palestinesi morti in 
poco più di una settimana, 
migliaia a partire dal 1948 - 
quando il massacro di Deir 
Yassin mise in moto la fuga 
dei palestinesi da quella 
parte di Palestina che sarebbe 
diventata Israele - siamo su 
tutta un'altra scala. Qui non 
siamo ad un normale salasso 
mediorientale, questa è 
un'atrocità al livello delle
guerre nei Balcani degli anni 
'90.
E naturalmente, quando un 
arabo dispiega una furia 
sfrenata e tira fuori tutta la 
sua rabbia cieca ed 
incendiaria contro
l'occidente, diremo che tutto 
questo non ha niente a che
fare con noi. Perché ci 
odiano?, ci chiediamo. Ma non 
raccontiamoci di non conoscere 
la risposta.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Robert Fisk è un grande.
Vorrei poter scrivere bene quanto lui, e soprattutto dire la verità. Ma chi vorrebbe leggerla, qui in Italia?