The Indipendent
Perché l'Occidente E' Tanto
Odiato
Robert Fisk
Traduzione: Bernardino Tolomei
Ci risiamo, Israele ha
riaperto le porte dell'inferno
per i palestinesi. Quaranta
rifugiati civili morti in una
scuola dell'ONU, altri tre in
un'altra. Non male per il
lavoro di una notte a Gaza
dell'esercito che crede nella
"purezza delle armi". Ma
perché dovremmo sorprenderci?
Ci siamo dimenticati dei
17.500 morti - per la maggior
parte civili, per la maggior
parte donne e bambini -
nell'invasione israeliana del
Libano; i 1.700 civili
palestinesi morti nel massacro
di Sabra-Chatila; il massacro
a Qana nel 1996 di 106
rifugiati civili libanesi,
bambini per più della metà, in
una base ONU; il massacro dei
rifugiati di Marwahin che
erano stati cacciati dalle
loro case dagli israeliani nel
2006. e poi massacrati
dall'equipaggio di un
elicottero israeliano; i 1.000
morti, quasi tutti
bambini,dell'invasione e del
bombardamento del Libano in
quello stesso 2006?
Quello che è incredibile è che
tanti leader occidentali,
tanti presidenti e primi
ministri e temo, tanti
giornalisti si siano bevuti la
solita vecchia bugia: che
Israele ci mette tanta
attenzione per evitare le
vittime civile. "Israele fa
ogni possibile sforzo per
evitare che ci siano delle
vittime civili" ha detto uno
degli ambasciatori israeliani
poche ore prima del massacro
di Gaza. E ciascun presidente
e primo ministro che ha
ripetuto questa menzogna come
pretesto per evitare un
cessate il fuoco, ha sulle
mani il sangue della
macelleria dell'altra notte.
Se George Bush avesse avuto il
coraggio di chiedere un
immediato cessate il fuoco 48
ore prima, quei 40 civili, i
vecchi e le donne e i bambini,
sarebbero ancora vivi.
Quello che è successo non è
solo deplorevole, è una vera
vergogna. Sarebbe troppo forte
chiamarlo crimine di guerra?
Perché è così che definiremmo
questa atrocità se a
commetterla fosse stata Hamas.
Quindi è stato davvero un
crimine di guerra, temo. Dopo
aver scritto su tante
uccisioni di massa compiute
dagli eserciti del Medio
Oriente - dalle truppe
siriane, dalle truppeirachene,
dalle truppe iraniane, dalle
truppe israeliane - penso che
la mia reazione dovrebbe
essere di cinismo. Ma Israele
rivendica di star combattendo
la nostra guerra contro il
"terrorismo internazionale".
Gli israeliani dichiarano che
a Gaza stanno combattendo per
noi, per i nostri ideali
occidentali, per la nostra
sicurezza, in nostra difesa,
secondo i nostri valori. E
così anche noi siamo coinvolti
nella ferocia dispiegata su
Gaza.
In passato ho riferito sulle
scuse che l'esercito
israeliano ci ha imbandito per
questi atti vergognosi. Dato
che esse possono essere
riscaldate per le prossime
ore, eccone alcune: che i
palestinesi avevano ucciso i
loro stessi profughi, che i
palestinesi avevano tirato
fuori i corpi dai cimiteri e
li avevano sistemati tra le
rovine, infine che la colpa
era dei palestinesi perché
appoggiavano una fazione
armata, o perché dei
palestinesi armati avevano
usato deliberatamente dei
profughi innocenti come scudi.
Il massacro di Sabra e Chatila
fu commesso dai falangisti
libanesi alleati della destra
israeliana, mentre le truppe
israeliane, come ha rivelato
la stessa commissione
d'inchiesta israeliana, rimase
a guardare per 48 ore senza
fare niente. In risposta alle
critiche nei confronti di
Israele, il governo di
Menachem Begin accusò il mondo
di diffamazione. Dopo che
l'artiglieria israeliana aveva
fatto fuoco contro la base ONU
di Qana nel 1996, gli
israeliani affermarono che
nella base si nascondevano
anche degli armati di
Hezbollah. Era una bugia. I
più di 1.000 morti del 2006 -
una guerra iniziata dopo che
Hezbollah aveva catturato sul
confine due soldati israeliani
- furono liquidati
semplicemente come una
responsabilità di Hezbollah.
Israele dichiarò che i corpi
dei bambini uccisi in un
secondo massacro di Qana
potevano essere stati portati
da un cimitero. Era un'altra
bugia. Per il massacro di
Marwahin non fu mai chiesto
scusaFu intimato alla gente
del villaggio di andarsene,
essi obbedirono agli ordini ma
furono attaccati da un
elicottero armato. I profughi
presero i bambini e li misero
intorno al camion con cui
stavano viaggiando , per far
capire ai piloti israeliani di
essere inoffensivi. Allora
l'elicottero si avvicinò e li
sterminò; solo due
sopravvissero, fingendosi
morti. Israele non ha mai
chiesto neppure scusa.
Dodici anni prima un altro
elicottero israeliano aveva
attaccato un'ambulanza che
portava dei civili di unvicino
villaggio - anche
questa volta dopo che era
stato intimato loro di
andarsene - ed avevano ucciso
tre bambini e due donne. Gli
israeliani dichiararono che un
combattente Hezbollah era
nell'ambulanza. Non era vero.
Io riportai tutte queste
atrocità. Investigai, parlai
coi sopravvissuti. Così fecero
molti miei colleghi.
Naturalmente ci toccò la più
infamante delle calunnie:
fummo accusati di essere
antisemiti.
Scrivo quanto segue senza il
minimo dubbio:sentiremo ancora
questo tipo di scandalose
invenzioni. Ci propineranno la
menzogna la-colpa-è-di-Hamas -
lo sa il cielo che c'è
abbastanza di cui incolparli,
senza aggiungerci altri
crimini - e ci racconteranno
dei corpi-presi-nei-cimiteri,
e quasi sicuramente ci
racconteranno che
Hamas-era-nella-scuola-dell'ONU
e certo avremo la bugia
dell'antisemitismo. E i nostri
leader mugugneranno e
ricorderanno al mondo che è
stata Hamas a romperela
tregua. Non è vero. L'ha rotta
Israele, prima il 4 novembre
con un bombardamento che
uccise sei palestinesi a Gaza
e ancora il 17 novembre
uccidendo in un altro
bombardamento altri quattro
palestinesi.
Si, Israele ha diritto alla
sicurezza. 20 israeliani
uccisi intorno a Gaza in 10
anni è un triste bilancio. Ma
con 600 palestinesi morti in
poco più di una settimana,
migliaia a partire dal 1948 -
quando il massacro di Deir
Yassin mise in moto la fuga
dei palestinesi da quella
parte di Palestina che sarebbe
diventata Israele - siamo su
tutta un'altra scala. Qui non
siamo ad un normale salasso
mediorientale, questa è
un'atrocità al livello delle
guerre nei Balcani degli anni
'90.
E naturalmente, quando un
arabo dispiega una furia
sfrenata e tira fuori tutta la
sua rabbia cieca ed
incendiaria contro
l'occidente, diremo che tutto
questo non ha niente a che
fare con noi. Perché ci
odiano?, ci chiediamo. Ma non
raccontiamoci di non conoscere
la risposta.
1 commento:
Robert Fisk è un grande.
Vorrei poter scrivere bene quanto lui, e soprattutto dire la verità. Ma chi vorrebbe leggerla, qui in Italia?
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