venerdì, maggio 15, 2009

Mughini impara la lezione di Pansa e di Telese ?


Leggo sul Corriere che l'ex lottatore continuo Piero Mughini manderà in libreria,ovviamente per mondadori,un libro sul caso Sofri e l'omicidio Calabresi titolo"L’omicidio Calabresi e la tragedia di una generazione".Ci risiamo,dai suoi commenti, con gli stessi comunisti assassini di Pansa nei vari libri sui"vinti"e di quello di Telese sui "poveri cuori neri"assassinati dagli estremisti di sinistra negli anni 70.Ovviamente è presto per parlarne non avendolo ancora potuto leggere ma dall'intervista di Mughini rilasciata al Corriere mi sembra che l'aria che si respira è quella,un libro destinato ai "lettori" di destra e considerando il bacino elettorale dell'anticomunismo berlusconianiano e leghista certamente un buon "busines".Dico la verità  Mughini mi è sempre stato sulle palle,per il suo comportamento ambiguo del so' ma non voglio dire,per quella puzza sotto al naso che deve essergli rimasta proprio dagli anni 70 quando intelettuale faceva tanto figo ed anche per un fatto puramente epidermico lo guardo e penso"mi stai proprio sui coglioni" non ci posso fare niente ma è così.Che lui sappia molto cose su LC non lo metto in dubbio ma allora perchè ha praticamente taciuto o detto e non detto fino ad ora?Aspettava il momente propizio preparato ad arte proprio dai suoi mezzi silenzi?Scrupoli di coscienza verso i suoi ex compagni,svaniti improvvisamente.....mah, io,essendo molto malizioso,propendo per la scelta del portafoglio. Lotta Continua era violenta,come praticamente tutti i "gruppi" di allora e non è certo una novità,che l'omicidio Calabresi possa,uso il dubitativo perchè io non ne sono molto convinto,essere nato nell'area di LC è probabile ma che l'ordine sia partito direttamente da Sofri continua a sembrarmi 
impossibile.La campagna contro il commissario Calabresi la ricordo benessimo, allora militavo in un gruppo Anarchico, non fu certo mandata avanti solo dal giornale di LC,anche se era 
certamente il giornale più letto dalla sinistra extraparlamentare, anzi era sentimento comune di tutti i compagni che il comissario fosse l'assassino di Pino Pinelli.E' facile oggi raccontare della violenza di quegli anni facendola apparire a chi non era presente una pazzia ma vi garantisco che l'aria che si respirava allora non può essere descritta da nessun libro pro o contro che sia, noi  avevamo grandi sogni,troppo grandi,obbiettivi che ci sembravano raggiungibili per quanto utopistici e lontani ed uno dei mezzi,inutile negarlo,contemplava l'abbattimento del Sistema Stato e della sua violenza con una risposta violenta e di massa.
Oggi sappiamo a cosa hanno portato politicamente e storicamente le nostre speranze ed i nostri sogni e col senno di poi non rifaremmo gli stessi errori e mi pare che i giovani impegnati nella sinistra radicale odierna ne stiano tenendo conto.Tornando a Mughini io, infine, non credo per niente nella sua buonafede il tutto ha molto più l'aria unicamente di un'operazione mediatico/finanziaria,se leggendo il libro dovessimi ricredermi farò pubblica ammenda. 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non credo che dovrai cambiare idea. La grancassa mediatica e' gia' in movimento, Rai international giornali e via dicendo.