sabato, luglio 08, 2006

Le nostre canzoni,una canzone pacifista del 1967


Maggio 1967,un'anno esatto prima del Maggio francese in Italia usciva un LP(o 33 giri)di Jonahtan&Michelle un duo italo francese(accompagnati dal gruppo beat Mat 65) che avrebbe inciso oltre al sudetto LP anche alcuni 45 giri per poi sparire nel nulla.Si era in piena epoca beat,perlomeno a livello di mercato discografico,e le cover di brani anglo amaricani si contavano a bizzeffe,alcune orrende,altre decenti.Questa è benfatta,si tratta di un brano di Pete Seeger
"Where have all the flowers gone"tradotta in italiano "Dove andranno i nostri fiori"di Pace Seeger.Ne esiste anche una versione cantata da Patty Pravo
Se volete ascoltarla la trovate su:
http://rapidshare.de/files/25297366/Dove_andranno_i_nostri_fiori_Jonaathan_Michelle.mp3.html

DOVE ANDRANNO I NOSTRI FIORI

Dove andranno i nostri fiori chi mai può dire
dove andranno i nostri fiori chi mai lo sa
Una donna li rubò e al suo amore li donò
qualcuno ascolterà e il mondo cambierà
Quella donna dove andò
chi mai può dire
quella donna dove andrà chi mai lo sa
Forse un giorno lei amò il ragazzo che baciò
qualcuno ascolterà e il mondo cambierà
E il ragazzo dove andò chi mai può dire
e il ragazzo dove andò chi mai lo sa
Alla guerra se ne andò sorridendo salutò
qualcuno capirà ed il mondo cambierà
Quel soldato dove andò chi mai può dire
quel ragazzo dove andò chi mai lo sa
Una pietra c'è laggiù c'è per chi non torna più
qualcuno capirà ed il mondo cambierà
Dove andranno i nostri fiori chi mai può dire
dove andranno i nostri fiori chi mai lo sa
un bambino li portò ad un uomo che non baciò
e che non tornerà ma il mondo cambierà

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Carlo, ti ringrazio per il tuo passaggio su "hdr" e per la tua richiesta di linkarmi, che mi fa cosa gradita e forse eccessiva !;).. Su Negri, la questione non si pone. Lui è un primatista dialettico, un riformatore razionale fedele al nocciolo teorico. Si scaglia contro il lavoro salariato, contro la dimensione a-creativa ed operaista del lavoro (contro le colpe anche dell'operaio che non si interroga sui suoi mali), contro la prestazione d'opera priva della creatività, ma partendo da una posizione ideologica. La mia idea è del tutto diversa ed antiideologica. Il mio punto di partenza è una rialfabetizzazione critica che non si muove più dalla constatazione psicologica della necessità del lavoro convenzionale. La fuga dal lavoro è un concetto estraneo a tutta la sinistra radicale ancora oggi. Mi rendo conto che nel post non sviluppo per nulla questo punto, ma volontariamente. Ad una prossima !;)

Strayker (paolo)

Anonimo ha detto...

Però non prendermi per un diessino o per un liberal-socialista ! ;)
Sono anarchico, di forte ispirazione socialista, ma più fortemente anarchico !.. Bye

Anonimo ha detto...

Ero io sopra...

Strayker

Anonimo ha detto...

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